Schiaffo a una donna il pugile chiede scusa e il giudice lo assolve

FELTRE. Percossa da un pugile, un milanese di nome Marco Russo, che era accusato anche di violenza privata e minaccia e, grazie ad una successiva lettera di scuse, ha rimediato un’assoluzione e un proscioglimento per particolare tenuità del fatto, dal giudice Riposati. Il pubblico ministero Rossi aveva chiesto una condanna a due mesi di reclusione, ritenendo comunque provata la penale responsabilità.

I fatti contestati dalla Procura sono del 2 agosto 2015, in via Culiada, dove i carabinieri erano dovuti intervenire per risolvere un litigio. Russo aveva parcheggiato la Volkswagen Polo in maniera discutibile, chiudendo quella di una vicina e, tra i due, era scoppiato un diverbio, durante il quale l’uomo si sarebbe tolto la canottiera, «per mostrare muscoli e tatuaggi», a sentire la donna.

Ma non solo: l’avrebbe minacciata e colpita al braccio sinistro con uno schiaffo tale da farle cadere il telefonino a terra. Nel corso di tutta l’udienza, è girata una fotografia della presunta scena del reato, che secondo la parte offesa era assolutamente genuina. Ma non per l’allora fidanzata moldava dell’imputato, secondo la quale la situazione non era proprio quella, premesso che Russo non si era comportato da gentiluomo e questo l’ha ammesso anche il difensore Bartolucci, tanto è vero che l’ha invitato a porgere le sue scuse.

I rapporti tra le due famiglie non erano buoni, ma la parte offesa non aveva intenzione di presentare la querela, almeno nell’immediatezza dei fatti. È andata dai carabinieri solo nell’ultimo giorno utile. Secondo la Procura, Russo andava condannato, anche in maniera lieve, ma il Tribunale ha dato ragione alla difesa. —

G.S.

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