Schianto a Santa Giustina: muoreragazza incinta al settimo mese

Drammatico scontro frontale: Sara Granzotto, 27 anni, di Formegan, non è sopravvissuta alle ferite. Morto sul colpo il bimbo che portava in grembo da sette mesi. Ferito grave ma non in pericolo di vita il giovane alla guida dell'altra auto: Davide Bof, 21 anni, operaio di Santa Giustina. Da chiarire le cause della tragedia, anche se pare che la colpa sia da attribuire a un sorpasso azzardato
SANTA GIUSTINA.
Il solito rumore che annuncia la tragedia, il botto delle lamiere, un’auto che rimbalza impazzita e vola fuori strada, altre che inchiodano, si fermano, scartano l’ostacolo e si allontanano lasciandosi l’orrore alle spalle, in dissolvenza nello specchietto retrovisore. Sull’asfalto c’è il corpo di un ragazzo, saltato fuori dalla sua macchina, disteso. Sembra morto. A dieci metri da lui, nell’auto rovesciata finita in un campo, c’è una ragazza incastrata fra plastiche, lamiere e un airbag che si macchia di sangue. Parla, con quel filo di voce che le rimane, chiede aiuto e piange. La tireranno fuori i vigili del fuoco, pochi minuti dopo. Scoprendo una volta di più che la paura e poi il dolore spesso sono troppo grandi da sostenere. La ragazza ha 27 anni ed è incinta. Il bambino che porta nel ventre - accerteranno più tardi i medici del pronto soccorso - è morto sul colpo. Lei, Sara Granzotto, originaria di Cesiomaggiore e residente a Formegan di Santa Giustina, morirà tre ore dopo, in ospedale a Belluno. Disperati ma inutili i tentativi di salvarla. Il ragazzo, Davide Bof, 21 anni di Santa Giustina, finisce anche lui in rianimazione al San Martino: le sue condizioni sono molto gravi ma non corre pericolo di vita.

La tragedia che sconvolge due paesi e commuove un’intera provincia si consuma pochi minuti prima delle otto del mattino, sulla statale, in prossimità dell’incrocio di Meano. Davide Bof, operaio in un’azienda di refrigerazione, a bordo della sua Ford Fiesta sbuca dalla strada secondaria e si immette sulla statale. Ma sbaglia qualcosa oppure ha fretta e azzarda un sorpasso. Certo è che invade l’altra corsia e si trova di fronte l’Opel Corsa di Sara Granzotto, che è diretta a Belluno, dove la ragazza lavora in banca. Lo scontro è tremendo, anche perché Bof - stabiliranno i carabinieri - viaggia a velocità sostenuta. L’auto del ragazzo resta in strada, lui in qualche modo finisce fuori dall’abitacolo. Sara Granzotto vola con la sua auto fuori dall’asfalto, rotola e poi si ferma a testa in giù. Sono entrambi feriti in modo grave. Arrivano ambulanze, una ha già un ferito a bordo e carica anche Sara, perché non c’è tempo da perdere. L’elicottero di Treviso Emergenza si occupa invece del trasporto di Davide, che sembra più grave. Intanto i carabinieri di Sedico e altre due pattuglie che arrivano dopo, con l’aiuto della polizia stradale e dei vigili del fuoco di Belluno, chiudono la strada, con file di auto di pendolari ferme. Due studentesse attese al Catullo per l’esame di maturità e bloccate su un pullman, vengono caricate dalla polstrada che le porta a scuola.

In ospedale preoccupano le condizioni dell’operaio: ha fratture alle braccia e alle gambe. Lo portano in rianimazione. Ma il dramma è quello di Sara. I medici constatano il decesso del suo bambino, lei ha fratture. Le condizioni peggiorano. In tarda mattinata si spegne, nonostante tutti i tentativi dei medici.

Sulla statale il traffico riprende a scorrere due ore dopo. Sul posto ci sono ancora i carabinieri, che completano i rilievi. Auto sotto sequestro, come vuole la prassi. Si apre un’inchiesta, Davide Bof è indagato per omicidio colposo ed è sottoposto ad esame tossicologico. Un testimone, che ieri andava di fretta, oggi racconterà l’accaduto ai carabinieri, che però hanno già un’idea precisa della dinamica. Oggi sarà anche decisa la data dei funerali di Sara e del suo bambino che non nascerà. La salma della ragazza è stata messa a disposizione della famiglia.

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