Schianto sul lungo rettilineo di Candaten: muore motociclista travolto da una cerva
SEDICO
Tragedia lungo il rettilineo di Candaten. Erano le 11 di ieri, quando Alessandro Bighignoli, 51 anni residente a Verona, si stava dirigendo in sella alla sua Honda Rc 90 verso Agordo. All’improvviso, dalla sua destra è sbucato un cervo: un impatto devastante, costato la vita all’uomo e all’animale. Bighignoli è stato disarcionato: il suo corpo è stato ritrovato nella scarpatina dall’altra parte della strada, a neanche un metro dall’animale. La moto, invece, ha continuato la propria corsa nel prato, senza più il controllo del conducente. Una dinamica che parla chiaro: l’animale è balzato all’improvviso in mezzo alla strada, centrando in pieno il centauro più che la moto.
È l’ennesimo incidente mortale che si consuma lungo il rettilineo di Candaten, area Parco Dolomiti, in Comune di Sedico. La tragedia si è consumata a circa 200-300 metri dal comando dei carabinieri forestali di Candaten. Bighignoli viaggiava in direzione Sedico-Agordo, su quel tratto di direttrice lungo e bellissimo, troppo spesso attraversato dagli ungulati che dalle zone alberate sulla destra della strada, attraversano l’Agordina per andare a bere nel Cordevole, che scorre sul lato opposto.
Ieri è stata una cerva incinta a sbucare all’improvviso, il caso ha voluto che in quello stesso attimo passasse l’Honda di Bighignoli. Il centauro con ogni probabilità non si è nemmeno accorto del balzo dell’ungulato, nonostante la visuale lungo quel tratto sia libera. La cerva è uscita dall’erba e l’impatto è stato tremendo: Bighignoli è volato a terra, ha sbattuto con violenza prima sull’asfalto e poi sul prato e per lui non c’è stato nulla da fare. L’uomo è deceduto sul colpo.
L’allarme ha raggiunto dapprima i carabinieri forestali della stazione di Candaten, che si sono precipitati sul luogo dell’incidente, lontano dalla loro caserma qualche centinaio di metri. Quindi sono arrivati la pattuglia di carabinieri di Belluno, i vigili del fuoco e l’ambulanza. I pompieri e i carabinieri hanno isolato e messo in sicurezza l’area, bloccando il traffico in entrambe le direzioni. Nonostante il rapido intervento della macchina dei soccorsi e le diverse manovre subito operate dai carabinieri forestali, arrivati per primi, alla dottoressa del 118 non è rimasto che constatare la morte del 51enne.
La dinamica è stata presto ricostruita: uomo e animale giacevano, l’uno a fianco dell’altro, senza vita. A terra solo qualche coccio della Honda, non un segno di frenata sull’asfalto, nessun disperato tentativo di schivare la morte.
Purtroppo, la strada interessata dall’incidente non è nuova a questo genere di tragici eventi: strano, però, che la cerva si sia mossa di giorno; di solito a branchi, gli ungulati si muovono di notte. È possibile che il blando traffico automobilistico dei giorni del lockdown abbia permesso alla fauna (tra l’altro la zona è area protetta del Parco Dolomiti) di “riconquistare” anche questa lingua d’asfalto che corre tra boschi e praterie, cambiando anche le abitudini degli animali.
La salma è già a disposizione dei familiari. —
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