Schiucaz, da oggi si rientra nelle case ma la strada resta chiusa
La fase dell’emergenza è finita. Da questa mattina gli abitanti di Schiucaz potranno rientrare nelle loro abitazioni. Hanno dovuto lasciarle il 12 maggio, quando ha cominciato a muoversi in maniera preoccupante la frana che per settimane ha minacciato il borgo e che ha completamente distrutto la strada provinciale.
A due mesi e mezzo dall’ordinanza di evacuazione, l’emergenza può dirsi conclusa. Gli interventi fatti da Veneto Strade (soggetto attuatore per conto della Regione) sul versante, che è stato fatto brillare in due occasioni, rendono il borgo di Schiucaz nuovamente sicuro.
La riunione
La certezza è arrivata giovedì sera, nel corso della riunione convocata dal sindaco Umberto Soccal con i residenti. «Abbiamo la garanzia che i fabbricati possono essere nuovamente abitati», ha spiegato Soccal. Il sindaco proprio ieri mattina ha firmato l’ordinanza con la quale revoca i provvedimenti precedenti e dà ai cittadini la possibilità di tornare nelle loro case. Anche per la notte.
Contestualmente sono partite le disdette dei canoni di affitto. «Servono 15 giorni di preavviso, anche la mensilità di agosto sarà coperta», ha continuato Soccal. Gli abitanti, quindi, avranno un mese di tempo, se lo desidereranno, per rientrare definitivamente a Schiucaz.
Strada chiusa
La strada provinciale, però, rimarrà chiusa. E lo sarà a lungo. «Non riaprirà prima della prossima estate», ha spiegato Michele Artusato, di Veneto strade. Un’affermazione, questa, che ha sollevato le proteste dei residenti. Tutte le case di Schiucaz sono accessibili, perché la frana è caduta alla fine del borgo, ma l’unico accesso al paese è da Puos. Quello da Garna è vietato. «La strada è stata “sacrificata” per tutelare le vostre case», ha spiegato Artusato. «E tenete conto che inizialmente la prospettiva era di rientrare nelle abitazioni a Natale», ha aggiunto il sindaco. «La cosa importante adesso non è un mese in più o in meno, ma che venga effettuato un intervento definitivo sui versanti, che risolva il problema a Schiucaz».
Il progetto
Se ne occuperà Veneto strade: «Predisporremo un progetto di ripristino della montagna», ha spiegato Artusato. «Il piede va sostenuto con un altro muro di contenimento, tirantato. Anche il versante va rimodellato. Fatti questi interventi bisognerà rifare la strada». Un intervento costoso (ad oggi non se ne conosce l’importo ed è difficile stimarlo) ma che sarà inserito nella richiesta di finanziamenti per i danni da Vaia. «Finanziamenti più celeri rispetto a quelli tradizionali», ha ricordato Soccal.
«Faremo pressione affinché si arrivi nel più breve tempo possibile a ottenere i fondi», ha aggiunto Soccal. «Non sarà un intervento tampone».
I controlli
Rimarranno attive le telecamere che monitorano la strada e la frana. Saranno utili anche per individuare chi continua a ignorare i divieti e attraversa la zona di cantiere. Sono state fatte alcune sanzioni, nelle scorse settimane, ma anche giovedì mattina alcune persone hanno oltrepassato le protezioni in bicicletta.
Infine, i tecnici del Genio civile presto visioneranno le abitazioni per verificare gli eventuali danni subiti in questi mesi. La maggior parte delle vibrazioni è stata assorbita dai muri di contenimento, ma alcune case sono piene di fango, sceso soprattutto con Vaia. —
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