Sci a numero chiuso: i paletti del governo per salvare le piste negli scenari peggiori
Oggi la discussione sulle linee guida della stagione invernale.
Prevista l’apertura degli impianti anche in zona arancione
BELLUNO. Impianti da sci aperti, ma con numero chiuso per gli ingressi se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare. Dunque, il 4 dicembre in che misura riprenderà la stagione dello sci? Quali vincoli saranno previsti per gli appassionati, sostanzialmente fermi dall’8 marzo dell’anno scorso? È la grande incertezza che tiene in apprensione gli operatori del turismo invernale, in particolare le società impiantistiche. In altre parole, si potrà davvero sciare in zona bianca senza limiti? E in caso di arancione e di rosso?
Le linee guida varate dalla Conferenza delle Regioni saranno discusse oggi dalla “cabina di regia” del Governo e domani il Decreto del ministro della Salute potrebbe diventare operativo; è infatti previsto il consiglio dei ministri.
Il principale passaggio delle linee guida è il seguente. “In zona arancione e in zona rossa, qualora sia prevista l’apertura degli impianti di risalita, limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di titoli di viaggio vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione o comprensorio anche sciistico, con criteri omogenei per Regione o Provincie autonoma o comprensorio anche sciistico, da definire sentiti i rappresentanti di categoria e delle strutture ricettive e concordati con le aziende sanitarie locali competenti per territorio”.
Il tetto massimo di sky-pass giornalieri vendibili deve tenere conto non solo – si precisa – delle quote giornaliere, ma anche di quelle settimanali e stagionali. I gestori dovranno adottare sistemi di prenotazione che siano in grado di consentire una gestione strutturata del numero di utenti che possono effettivamente accedere agli impianti di risalita per ciascuna singola giornata, coordinandosi con le aziende sanitarie locali e con le strutture ricettive.
Nei comprensori, come quelli del Superski Dolomiti, che si estendono oltre i confini regionali o provinciali, le Regioni e le Province Autonome confinanti devono coordinarsi per individuare misure idonee di prevenzione per la gestione dei flussi e delle presenze.
La reazione dei diretti interessati? «Non possiamo che incrociare le dita», risponde, sospirando di soddisfazione ma anche di trepida attesa, il presidente dell’Anef, Marco Grigoletto.
«Allo stato attuale, l’accesso a funivie, cabinovie e seggiovie (qualora utilizzate con la chiusura delle cupole paravento) è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19», ricordano le Regioni nella proposta di linee guida recapitate al Governo.
Per quanto riguarda gli impianti che portano gli sciatori sulle piste, ecco le ulteriori novità: per “gli impianti chiusi (funivie, cabinovie), la portata massima all’80% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina a protezione delle vie respiratorie” . Per gli impianti aperti (seggiovie, sciovie), “la portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina. La portata è ridotta all’80% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento” .
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