Scialpinisti sulle piste del Nevegal: «Corrono gravi rischi»

Venerdì Checco Tison ha avvisato una settantina di persone. «I gatti delle nevi sono al lavoro, è anche irrispettoso»

BELLUNO

Gli scialpinisti non devono usare le piste dedicate allo sci alpino per le loro uscite sulla neve. Non solo è vietato dalla legge, ma è anche molto pericoloso, perché sulle piste ci sono i gatti delle nevi al lavoro e spesso viene usato l’argano per risalire i pendii. La corda tesa può ferire anche in maniera molto seria scialpinisti e ciaspolatori.

«Sul Nevegal ci sono diversi tracciati dedicati agli amanti di queste discipline», racconta Francesco “Checco Zaino” Tison, operatore del Colle che venerdì si è trasformato in “vigile” per evitare che qualcuno si facesse male sul Campo scuola. «Avrò fermato e avvisato una settantina di persone, soprattutto scialpinisti ma anche ciaspolatori», continua. «Scendevano dalla Grava lungo il Campo scuola, ma c’era il gatto in azione per battere la pista, e risaliva con l’argano. È davvero molto pericoloso, forse non ci si rende conto di quello che si rischia».

Tison è uno degli operatori del colle che con il suo contributo ha permesso di tentare l’operazione impossibile: il salvataggio della stagione invernale. Venerdì era al Campo scuola a dare un’occhiata ai lavori in corso. «Bisogna fare un elogio a Nevegal 2021, la società sta operando con impegno per battere le piste in modo da essere pronta per quando si potranno aprire gli impianti al pubblico», prosegue. «Quest’anno poi sono state battute anche le Faverghere, garantendo così un tracciato sicuro per scialpinisti o ciaspolatori, che possono comunque anche scendere dalla Grava in direzione Col Canil. Ma non possono usare Coca alta e bassa, Erte alte e basse, Campo scuola e Col dei Pez, perché quelle piste sono dedicate allo sci alpino e ci sono mezzi in azione quotidianamente. Anche con l’argano. È pericolosissimo, perché il gattista non può stare attento di continuo a chi usa le piste in maniera impropria. Ed è anche una mancanza di rispetto per chi sta lavorando da giorni per il nostro comprensorio».

L’argano viene usato soprattutto quando bisogna spargere la neve sparata con i cannoni, che è ghiacciata. La corda da 16 millimetri si vede appena, sul manto bianco. Ma finirci sopra può avere conseguenze gravissime per lo sciatore.

Non a caso ci sono cartelli di divieto in tutte le zone in cui i mezzi sono in azione. Ma le segnalazioni, a quanto pare, vengono ignorate se venerdì Tison ha dovuto avvertire una settantina di persone del rischio che correvano, nell’arco di un’ora e mezza. «Fra le 15.30 e le 17 gli scialpinisti rientrano e molto spesso lo fanno usando le piste, questa volta li ho trovati sul Campo scuola e ho cercato di avvisarli. Bisogna avere rispetto per chi lavora, per chi sta battendo le piste e non può avere mille occhi per controllare che in giro non ci siano persone che non dovrebbero affatto essere in pista», conclude l’operatore, lanciando un appello agli escursionisti a rispettare i divieti che sono stati messi anche per la loro sicurezza. —


 

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