Sciatrice contro l’albero: sedici anni più tardi deciderà la Cassazione

CORTINA. La lezione di sci finisce contro un albero. L’allieva Stefania Romolo è arrivata fino alla Corte di Cassazione e, sulla sua vicenda, si esprimeranno niente meno che le sezioni unite. La donna aveva proposto una causa civile di fronte al Tribunale di Belluno contro la Scuola sci Cortina, Faloria Spa, Associazione Maestri di sci e Unipol assicurazioni. Non ha avuto soddisfazione una prima volta, niente da fare nemmeno in Corte d’Appello e allora non rimane che il terzo grado di giudizio.

La vicenda è un po’ datata, risalendo addirittura al 26 aprile 2003. Durante una lezione di sci con il maestro Isidoro Alverà, la quarta per principianti, la donna aveva perso il controllo degli sci ed era andata a sbattere contro uno degli alberi accanto al tracciato, riportando la rottura del legamento crociato anteriore destro del ginocchio destro e la contusione di quello sinistro.

Aveva chiesto un risarcimento dei danni sofferti, imputando al maestro di sci di non averle fornito gli insegnamenti necessari per affrontare le difficoltà della pista e alla società di gestione di non aver predisposto i necessari accorgimenti, per evitare schianti e cadute rovinose. Nel 2012, il Tribunale di Belluno ha respinto la sua domanda, ritenendo che non fossero emerse prove della responsabilità di Alverà, della rispettiva scuola di sci e anche della società.

La Corte d’Appello ha confermato integralmente quanto detto dal giudice bellunese. La ricorrente ha evidenziato il mancato deposito anche della copia analogica, accanto a quella sulla posta certificata e questo fa muovere le Sezioni unite. —

Gigi Sosso

Argomenti:causa civile

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