Scioperi e chiusure, è caos nelle fabbriche

Scatta il piano sicurezza: giornata di trattative negli stabilimenti metalmeccanici per la verifica dell’attuazione dei protocolli

BELLUNO

È stata una giornata intensa quella di ieri per Fiom Cgil, Uilm Uil e Fim Cisl e per le rsu, alle prese con il rispetto della Dpcm dell’11 marzo e con il protocollo per la sicurezza siglato sabato. In ogni fabbrica i sindacati metalmeccanici hanno dato mandato ai loro delegati di verificare lo stato di attuazione delle misure di sicurezza e i risultati sono stati diversi: c’è chi ha chiuso, chi ha detto di non avere alcuna intenzione di sospendere la produzione e chi invece si è trovato uno sciopero da gestire.

È il caso della Hydro di Feltre, dove ieri alle 5 i lavoratori hanno deciso di astenersi. «Lo sciopero ha avuto un’adesione molto elevata», commenta Stefano Bona della della Fiom, «i dipendenti hanno chiesto un incontro per sospendere l’attività finchè non saranno espletate tutte le procedure per la sicurezza». E poi ieri sera, l«’azienda ha comunicato che nella notte avrebbe fatto la sanificazione. Vedremo se le cose sono a posto», precisa Bona.

Alla Manfrotto di Feltre è stata decisa la chiusura da oggi fino a venerdì per dare la possibilità alle aziende specialistiche di sanificare la fabbrica. Alla Metz di Alpago oggi e domani ci sarà la sospensione per sanificare e per mettersi in regola col protocollo. Alla Olis di Sedico è stata istituita una commissione interna formata da rsu e rls che avrà il compito di verificare ogni due giorni l’attuazione del protocollo. Anche alla Far di Feltre si andrà alla firma di un protocollo interno per la gestione dei dispositivi di sicurezza individuali.

Alla Bosch di Quero, dopo la sanificazione di domenica, ieri l’attività è stata interrotta: si tornerà al lavoro oggi. Chiusura a metà mattina per la Gavazzi di Belluno: si attende la sanificazione e poi il ritorno in fabbrica si svolgerà a turni di 4 ore fino al 25 marzo. Alla Phoenix El Mec di Alpago sospensione della produzione fino a venerdì. Meccanostampi di Limana chiusa ieri per sanificazione e oggi ci sarà la verifica, mentre la sede di Cesa è rimasta aperta.

Alla Eliwell in Alpago produzione interrotta ieri e oggi, mentre alla Npe di Longarone, dopo tre incontri molto intensi si è deciso di sospendere l’attività per sanificare, per poi riprenderla forse domani pomeriggio.

Alla Pandolfo di Feltre e di Lentiai si continua invece a lavorare e non c’è alcuna intenzione da parte dell’azienda di fermarsi. «Se per loro chiudere le mense e gli spogliatoi è un modo per rispettare la sicurezza, non è così», ribatte Bona. Alla Sest di Limana, infine, sono state concordate altre misure, oltre a quelle già attuate per la sicurezza, come la riduzione dei turni di lavoro e la sanificazione più volte al giorno tra un turno e l’altro. Concesse le ferie a chi ne ha fatto richiesta; in ferie o in cassa gli over 60.

«Questo è solo l’inizio di un’attività che ci porterà a verificare giorno dopo giorno l’attuazione della normativa durante la pandemia», dicono Bona e Fabio Furlan della Fiom Cgil, Michele Ferraro della Uilm e Mauro Zuglian della Fim Cisl. «La salute dei lavoratori viene prima di tutto e i datori di lavoro devono comprendere questa esigenza. Pensiamo a quelle fabbriche dove, invece, non c’è rappresentanza sindacale: per queste, su segnalazione dei lavoratori, noi possiamo contattare lo Spisal per controlli». —



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