Sciopero al femminile in piazza

La rete #nonunadimeno si dà appuntamento alle 18, un percorso iniziato mesi fa

BELLUNO. Appuntamento alle 18 in piazza dei Martiri per lo sciopero delle donne. Arriva anche sulle Dolomiti la protesta della rete #nonunadimeno di cui è da poco nata l’articolazione bellunese.

Nel mese di febbraio si sono svolte nella Casa dei Beni Comuni le prime assemblee allargate per la costruzione di un percorso in vista di “Lotto marzo”, un 8 marzo che vedrà le donne di oltre quaranta paesi nel mondo incrociare le braccia e scendere in piazza.

L’assemblea allargata è stata promossa dal gruppo delle Suffrangette di Casa Dei Beni Comuni. Le Suffrangette è un percorso nato qualche mese fa all’interno del laboratorio cittadino CDBC, un gruppo di donne di età differenti che si incontrano per discutere, a partire da sé, delle pratiche politiche che già condividono, tenendo conto dello sguardo di genere nell’affrontare le questioni.

«A livello globale è stato proclamato per l’8 marzo lo sciopero globale delle donne, un’astensione dal lavoro e da tutti i lavori quotidianamente svolti, per mostrare il proprio valore attraverso il peso dell’assenza: se io non valgo, mi fermo e non produco» spiega la rete #nonunadimeno bellunese, «anche a Belluno ci si è incontrate a questo proposito. Tante realtà che già di questi temi si occupano nel Bellunese hanno partecipato alle prime riunioni di #nonunadimeno bellunese, e hanno collaborato alla realizzazione di questa prima iniziativa della rete. Con l’obiettivo di portare avanti il lavoro della rete anche e soprattutto oltre l’8 marzo, perché sui temi di genere, anche a Belluno, sia l’8 marzo tutto l’anno».

Alla manifestazione ha aderito anche Belluno Donna, associazione che in provincia si occupa di gestire il centro antiviolenza. A differenza di quanto riportato nell’edizione di martedì, l’evento non è organizzato dall’associazione, che però dà il suo supporto all’iniziativa e si astiene dalla partecipazione ad ogni iniziativa pubblica. (v.v.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi