Sciopero della fame davanti al municipio

Ponte nelle Alpi. Un uomo avverte il sindaco Vendramini che rinuncerà anche alla sua terapia se non avrà delle risposte
Di Gigi Sosso

PONTE NELLE ALPI. Sciopero della fame davanti al municipio di Ponte. Ma non solo: sospensione della terapia, compreso l’indispensabile ossigeno. Ha in mente un’iniziativa clamorosa A.A., un uomo della frazione di Arsiè, che intende così protestare per un contenzioso, che ha con un vicino, alle case dell’Ater. Una serie di dispetti, che hanno provocato un colloquio drammatico sulla pagine facebook del sindaco Paolo Vendramini: «Mi vedo costretto allo sciopero della fame e della terapia, che mi tiene in vita, compreso l’ossigeno. Già nei giorni scorsi, ho informato il mio medico curante, dottor De Pasqual (questa volta non scherzo, perché sabato mattina mi vedrà lì davanti al municipio con il mio intento e non aspetto che mi faccia morire, ma decido io come farlo). Non sfidi la mia pazienza, per conoscenza anche alla stampa, se non c’è risposta in merito.

Vendramini l’ha data all’alba dell’altro giorno. Erano le 6.40, quando ha acceso il computer domestico e scritto un messaggio: «Ciao A. Come ti ho detto è questione di pochi giorni. Non roviniamo tutto con questioni personali che potrebbero fermare le disposizioni ormai prese». Neanche un’ora dopo, la replica dell’uomo e con toni sempre più preoccupati e preoccupanti: «Mi dispiace. Vado avanti, costi quel che costi. Ho deciso, mi dispiace. Oggi vado alla stampa e domani metto in atto il mio gesto. Dio mi protegga».

Fresco di elezione, dopo i mesi da prosindaco, Vendramini è preoccupato: «Quello che posso dire è che abbiamo mobilitato i servizi sociali, oltre che le forze di polizia, nello specifico i carabinieri di Ponte nelle Alpi. Stiamo facendo un percorso di socializzazione e di condivisione, alla ricerca di una soluzione il più possibile efficace, anche perché ci sono delle altre persone coinvolte oltre a lui. Mi auguro che desista, per quanto possa essere esasperato. Gli ho dato tutte le garanzie che potevo dargli, invitandolo a pazientare per qualche altro giorno, anche se il suo ultimatum è scaduto nel corso della notte».

Il medico è quel Fulvio De Pasqual, che sindaco di Ponte lo è stato prima di Roger De Menech. C’è da allarmarsi seriamente per questa iniziativa? «Direi di no», rassicura, «il mio paziente sta organizzando un’azione eclatante, ma ci sarò anch’io. Se davvero ha intenzione di cominciare uno sciopero della fame e di sottrarsi all’indispensabile terapia che sta seguendo, è evidente che bisognerà vigilare, affinché non succeda il peggio. Come dicevo, davanti al municipio ci andrò, sicché si può stare abbastanza tranquilli., Nel frattempo, comunque, mi auguro che tutto il discorso sia rientrato, di fronte alle rassicurazioni di Vendramini».

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi