Sciopero di quattro ore alla ex Form

Quero Vas. Le parti sociali rigettano la proposta aziendale di Cigs che potrebbe mettere a rischio 200 posti di lavoro

QUERO VAS. I sindacati respingono la proroga della cassa straordinaria per crisi proposta dall’Albertini Cesare spa e rilanciano, indicendo per venerdì uno sciopero di quattro ore in tutti gli stabilimenti del gruppo.

Si surriscalda il clima all’ex Form di Quero Vas (120 dipendenti). A inizio settimana, infatti, i sindacati e le rsu dei tre stabilimenti (Quero Vas, Villasanta e Turate) si sono ritrovati a Milano per accordarsi sulla proroga di un anno della Cigs. «L’azienda, che sta attraversando un periodo di crisi», spiega Luca Zuccolotto, segretario della Fiom Cgil, «ha espresso l’intenzione di andare a Roma per chiedere una proroga della cassa straordinaria fino al 14 settembre 2017, utilizzando la causale della crisi. Il tutto senza però anticipare l’indennità, come sta facendo adesso, e gestendola quasi ad personam. Ci è stato anche detto che intende chiudere alcuni reparti, a partire dalla manutenzione».

La cassa sarà dell’80% «ma non sarà applicata a rotazione: alcuni addetti staranno sempre a casa, altri lavoreranno», continua Zuccolotto. «Ma quello che non ci va giù è che nel 2017, terminata la Cigs, non avremo più altri ammortizzatori e quindi è presumibile pensare che i dipendenti rimasti di più a casa potrebbero essere licenziati».

«Basterebbe solo questo per non firmare l’accordo», precisa il segretario della Fiom Cgil, «se poi ci aggiungiamo tutto il resto, la proposta diventa irricevibile. Se accettassimo questo impianto, significherebbe avere persone con il bollino rosso e altre senza. E noi non vogliamo che si rompa il fronte della fabbrica. In questo caso a lottare si troverebbero solo i dipendenti che rischiano il posto e questo non è giusto».

Nel gruppo ammonterebbero a 150-200 i posti di impiego che potrebbero saltare. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, di fronte a questa ipotesi aziendale, hanno rilanciato proponendo di attivare i contratti di solidarietà fino al 70% per due anni (fino al 2018), visto che in questo periodo potrebbero aprirsi anche altre vie per alleggerire l’azienda. Ma la società si è dimostrata irremovibile: «Ora, visto che la mediazione è impossibile, abbiamo deciso di non sottoscrivere alcunché, anzi, abbiamo indetto uno sciopero di quattro ore venerdì», dichiara il segretario della Fiom. La palla ora passa al Ministero del lavoro dove sarà chiesta la Cigs.

Resta una perplessità nel sindacato: «Perchè Albertini spa ha comprato l’ex Form?», si domanda pensieroso Zuccolotto. «È una cosa che mi chiedo da tempo, anche perché il Ministero dello sviluppo economico aveva dato l’ok all’acquisizione all’interno di un piano senza esuberi».

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