Sciopero Enaip, sospese le lezioni

Da domani fino a quando non sarà risolta la situazione che vede i lavoratori avanzare quattro stipendi da Venezia
BARSOTTI - ASSEMBLEA ENAIP
BARSOTTI - ASSEMBLEA ENAIP

BELLUNO. Inizierà domani e si protrarrà fino a quando la situazione non si sarà sbloccata, lo sciopero del personale operante nelle sedi provinciali dell’Enaip, vale a dire Longarone, Calalzo e Feltre. Si tratta di circa una cinquantina di addetti.

La decisione è stata presa giovedì scorso al termine della manifestazione-assemblea indetta a livello regionale a Padova contro il ritardo nel pagamento degli stipendi. Il personale avanza, infatti, i compensi da ben quattro mesi.

Da domani non sarà garantito il regolare svolgimento delle lezioni e così fino a quando non sarà revocato lo stato di agitazione. «In questo modo intendiamo manifestare il nostro disagio rispetto al protrarsi dei ritardi nei pagamenti da parte della Regione Veneto», scrive il responsabile della sede longaronese e calaltina dell’Ente per l’istruzione professionale, Graziano Sadocco. «Ad oggi Enaip vanta nei confronti di Venezia un credito di oltre 10 milioni di euro per attività già svolte e non ancora saldate. E questo implica la mancata erogazione degli stipendi, ma anche l’impossibilità di far fronte agli investimenti necessari per l’erogazione della didattica».

Di questa situazione è stata data notizia anche alle famiglie degli oltre 300 studenti bellunesi. «Oggi molti degli operatori Enaip», precisa Elisabetta Capotosto, segretaria dello Snals veneto, «non hanno i mezzi per arrivare alla fine del mese. Lo stato di mobilitazione resterà, quindi, fino a quando l’Ente e la Regione, responsabile dei ritardi nei finanziamenti, non daranno risposte certe per risolvere il momento di crisi».

La situazione potrebbe risolversi già in settimana se andrà a buon fine l’incontro previsto per martedì con l’assessore Elena Donazzan a cui seguirà mercoledì l’assemblea con i lavoratori che dovranno decidere se le proposte avanzate da Venezia possono essere accettate o meno.

«Nel frattempo, però», conclude Capotosto, «chiediamo la solidarietà delle famiglie per questo momento così difficile per noi». (p.d.a.)

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