Scivola dalla seggiovia: bambino cade per otto metri

Grave baby sciatore dello Sci club 18: stava salendo da solo. I carabinieri indagano sull’incidente. Saltata la giornata del Gp

AURONZO

Cade dalla seggiovia del Monte Agudo e vola per diversi metri: è in gravi condizioni (ma non sarebbe in pericolo di vita) un baby atleta di Roma, tesserato con lo Sci club 18 di Cortina. Il bimbo è precipitato da otto metri, tutta l’altezza della seggiovia al secondo pilone dell’impianto: è atterrato su un fazzoletto di neve che ancora resiste al meteo e che ha un po’ attutito il colpo. Dietro la schiena può aver fatto da scudo anche lo zaino che aveva addosso, mentre la testa è stata protetta dal casco. Il piccolo atleta è ora ricoverato all’ospedale di Bolzano. Un miracolo da quella altezza: la diagnosi è molto seria ma tutt’altro che disperata, fratture a costole, bacino e alla base cranica.

Ieri alle 10 avrebbe dovuto scendere in pista nella gara dei Baby del Grand Prix Lattebusche, difendendo i colori dello Sci club 18. Bloccata la seggiovia per il soccorso: «L’elicottero del Suem dopo 10’ era già lì, dopo 20’ il bambino era già in volo con la madre verso l’ospedale», raccontano alcuni testimoni e tecnici dello sci club. Le gare sono state rinviate: «Non ce la sentivamo di continuare visto il grave episodio» spiega Federica Monti, la presidente dello Sci club Auronzo che ha organizzato la tappa del più noto circuito veneto di sci dedicato alle nuove promesse della disciplina.

Le ricostruzioni di quanto avvenuto sono state affidate ai carabinieri forestali di Auronzo che, terminati i soccorsi, hanno raccolto una serie di testimonianze per cercare di capire come sia potuto avvenire l’incidente.

Alle 10 c’era la gara sulla pista che porta il nome del campione Alberto Tomba, ma erano le 8.45 circa quando è avvenuto l’impensabile: il bambino, con il suo zaino e il casco in testa, è salito da solo sul sedile a quattro posti della seggiovia del Monte Agudo, la Taiarezze-Malon.

Una ventina di metri dopo, «all’altezza del secondo pilone» spiega Fabio Da Vià, presidente di Auronzo d’inverno (società che gestisce gli impianti), «è caduto giù. Si ipotizza una decina di metri di balzo: è caduto su un piccolo spiazzo dove c’era ancora un po’ di neve. Tutto è avvenuto abbastanza vicino alla partenza dell’impianto: dalla stazione gli addetti hanno seguito la sedia e lo hanno visto cadere. Hanno quindi bloccato l’impianto e sono partiti i soccorsi. Lui aveva il caschetto e lo zaino dietro la schiena che dovrebbero aver attutito il colpo».

Non è strano che fosse da solo, senza un adulto a fianco: sulle seggiovie è consentito da otto anni in su e se si è alti 1,25 metri. Strano invece che in qualche modo abbia “saltato” la sbarra che di solito viene abbassata proprio dagli addetti all’impianto (adulti o bambini che siano i passeggeri), alla partenza della seggiola.

È scivolato? L’ha aperta? Non s’è chiusa adeguatamente o non era proprio abbassata? Lo zaino, forse ingombrante per contenere l’attrezzatura, ha reso instabile la seduta del ragazzino? Tutte domande alle quali dovranno trovare risposta gli accertamenti che ieri hanno messo in atto i carabinieri forestali di Auronzo intervenuti per le indagini.

Il piccolo atleta è rimasto cosciente e riusciva a parlare con i soccorritori che hanno dovuto comunque intubarlo: lo hanno caricato in elicottero con la mamma, sopraggiunta, per il trasferimento all’ospedale di Bolzano. La famiglia (il papà è amministratore delegato di una importante società aerospaziale italiana), è solita arrivare nei weekend a Cortina, perchè i figli partecipino alle gare di sci. Anche la sorella, più grande, è impegnata nelle tappe del Gp, in altre categorie. Già a metà giornata le notizie sul piccolo erano decisamente più confortanti di quel che si pensava all’inizio. —
 

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