Scivola in un canalone: muore un turista

Il 79enne mestrino era andato a fare una camminata e cercare funghi in Val di Gares e il suo corpo è stato ritrovato ieri

CANALE D’AGORDO

Precipita nel canalone: muore un anziano mestrino. È stato ritrovato ieri mattina, a Mezzavalle, il corpo senza vita di Giorgio Bozzo, il 79enne di Carpenedo, che era scomparso martedì sera, in Val di Gares. L’uomo è deceduto per il politrauma riportato nella caduta da un sentiero, che stava percorrendo a piedi. Era ospite ormai da diversi giorni del campeggio Lastei con la moglie per un periodo di vacanza e, verso le 15.30, dell’altro ieri si era allontanato da solo a piedi per farsi una camminata e cercare funghi.

La moglie non l’aveva più visto rientrare, non riusciva a mettersi in contatto con lui e, al buio delle 21, ha dato l’allarme con una telefonata ai carabinieri. Era abituata alle sue lunghe escursioni, ma stavolta il ritardo era preoccupante e poteva far pensare anche al peggio, considerata anche l’età.

Il Soccorso alpino della Val Biois si era portato per primo sul luogo presunto della scomparsa con due cani, dei quali uno molecolare, e aveva cominciato a perlustrare i sentieri intorno al campeggio fino a notte inoltrata. Nessuna traccia, nessun risultato concreto. Alle 6 di ieri mattina sono arrivati i rinforzi e le ricerche si sono estese nelle zone in cui di solito di trovano i funghi e sulla rete dei sentieri.

Erano pronti al decollo l’elicottero dei vigili del fuoco, che sarebbe stato utile a portare alcune squadre di soccorritori in quota, e quello della Guardia di finanza, per sorvolare l’area. Ma verso le 9 è arrivata la notizia del rinvenimento del suo corpo da parte di una squadra. Durante la ricerca nell’area loro affidata, alcuni soccorritori l’avevano trovato in fondo a un canalone nel bosco. Per Bozzo non c’era più niente da fare.

Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, una volta presa la direzione verso Casera Vecia l’anziano era uscito dal sentiero, finendo sopra dei salti di roccia dai quali era scivolato, rotolando per quasi 200 metri.

Dopo essere stata ricomposta, la salma è stata imbarellata e calata a valle fino alla strada comunale, per essere poi affidata al carro funebre. Le cause del decesso erano chiare e il pubblico ministero Marcon ha dato il nulla osta alla sepoltura, senza disporre esami supplementari. Erano presenti alle ricerche il Soccorso alpino di Val Biois, Alleghe, Agordo, Val Pettorina, il Sagf di Cortina e Passo Rolle e i vigili del fuoco.

Gianni Bozzo era molto conosciuto e apprezzato, soprattutto nel campo del volontariato. Per questo a piangerlo sono in moltissimi, dalla sua famiglia, la moglie Antonia e i figli Cristian e Debora, alle tante persone che negli anni ha sostenuto. Abitava con la famiglia a Mestre in via Mattei, a due passi dal parco della Bissuola. Frequentava la parrocchia di Santa Maria Goretti, molto radicata nel tessuto del quartiere, faceva volontariato con la San Vincenzo parrocchiale. Era abile ad aiutare le persone meno fortunate a districarsi nelle maglie della burocrazia, aveva istituito una sorta di patronato ufficioso per chi non arrivava a fine mese ma specialmente per chi desiderava aiuto ma non sapeva come chiederlo. Teneva i contatti con gli assistenti sociali della zona ed era generoso con i più poveri, anziani e meno.

Questa sera alle 21 a Mestre, nella sua parrocchia di Santa Maria Goretti, si terrà una messa in suo ricordo, nell’attesa che venga fissata la data dei funerali. –



Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi