«Sconti Tari e family bag così si combatte lo spreco»
PADOVA. Il Veneto come laboratorio legislativo del Paese. È stata l’iniziativa pilota voluta dal sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani sulle family bag, i contenitori per gli avanzi alimentari donate ai ristoratori per essere distribuite ai clienti, a dare un impulso decisivo alla legge sugli sprechi alimentari approvata in via definitiva dal Senato il 2 agosto scorso.
«Il progetto della family bag ha avuto un successo notevole», spiega Degani, «Partita a Padova con 95 ristoratori, in 6 mesi ha raddoppiato gli esercizi attivi nel progetto. Sette comuni del Cadore hanno scelto di fare partire l’iniziativa da pochi mesi mentre Cortina d’Ampezzo è in fase di elaborazione.
Nel frattempo l’interesse per l’operazione arriva da ogni parte d’Italia: da L’Aquila, dove le family bag sono già una realtà fino a Mazara Del Vallo passando per Toscana, Marche e così via. Un successo che ha spinto una legge, nata come iniziativa di stampo sociale ed intesa a facilitare l’iter burocratico per la donazione di generi alimentari e prodotti farmaceutici, ad agganciare anche gli aspetti ambientali e culturali che oggi presenta e che sono funzionali ad un migliore successo della norma sul territorio».
La legge, che ha per obiettivo il recupero e la donazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, semplifica gli iter burocratici per la donazione; regolamenta la possibilità per i Comuni di concedere sconti sulla Tari (tassa sui rifiuti) alle aziende che praticano il recupero; destina fondi a iniziative per la redistribuzione dei prodotti agli indigenti.
«I numeri dei nostri Osservatori sono impressionanti», continua il sottosegretario Degani, «ma stiamo lavorando per contribuire a ridimensionare una pratica che costa al Paese circa un punto di Pil ogni anno».
Il problema è complesso e riguarda sia i produttori che i consumatori. «La legge, grazie agli incentivi che prevede, agisce positivamente sui primi ma per quanto riguarda la modalità di consumo nelle nostre case si deve ragionare su di un piano culturale. Partiremo già dall’inizio del prossimo anno con una campagna di comunicazione sui media per sensibilizzare i cittadini a un più responsabile consumo dei prodotti alimentari mentre stiamo lavorando, tramite il progetto Reduce, ad un monitoraggio degli sprechi delle famiglie. Uno strumento che ci permetterà di comprendere appieno il fenomeno e di mettere in campo ulteriori iniziative».
Nel frattempo un tema, quello dello spreco alimentare che vede un intero movimento attivo già da molti anni sulla questione, ha prodotto un’inifinità di soluzioni e proposte: dai Last Minute Market fino alle app che permettono la raccolta delle eccedenze alimentari domestiche da parte delle associazioni e delle organizzazioni caritatevoli.
«Stiamo monitorando, assieme al professor Andrea Segrè, presidente del comitato tecnico scientifico del Piano Nazionale per la Prevenzione dei Rifiuti del ministero dell’Ambiente molti progetti come questi», conclude il sottosegretario all’Ambiente, «al fine di elaborare iniziative ed attività che riducano ulteriormente il fenomeno degli sprechi alimentari».
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