Scontro Comune-privati sulla palazzina pericolante
Domegge, inutile la trattativa tra l’ente e i proprietari veneziani dell’edificio Il sindaco: «Risposte evasive, ora c’è l’ordinanza di ripristino o demolizione»
DOMEGGE . Il Comune di Domegge ha emesso un’ordinanza per l’immediata messa in sicurezza di un edificio di grandi dimensioni situato in pieno centro che, alla luce del perpetrato stato di abbandono rischia di crollare.
Una situazione di pericolo che ha indotto il sindaco Lino Paolo Fedon a prendere di petto la vicenda andando allo scontro con i proprietari, benestante famiglia veneziana nella quale figura anche l’ex moglie dell’ex ministro Gianni De Michelis.
«Siamo in presenza di un grave caso di pericolosità ed il mio compito è quello di difendere l’incolumità della nostra comunità», racconta proprio il primo cittadino di Domegge che ora attende la replica dei proprietari dello stabile situato in via Roma a ridosso della strada statale ed a stretto contatto con due edifici privati di recente costruzioni, sui quali rischia seriamente di collassare.
«Per questo motivo da un anno a questa parte abbiamo avviato con i proprietari una trattativa per cercare di risolvere bonariamente la situazione», prosegue Fedon, «le risposte però sono state sempre evasive. Alla buona volontà non è mai seguito un gesto concreto, è per questo che abbiamo emesso un’ordinanza che prevede un intervento di messa in sicurezza o demolizione entro trenta giorni».
A constatare lo stato di pericolo è arrivato anche il parere dei vigili del fuoco che l’8 agosto hanno effettuato una verifica statica riscontrando un grave stato di abbandono ed incuria. I vigili del fuoco hanno trovato nello stabile di quattro piani vari punti di criticità, soprattutto sul tetto che presenta danni in più parti.
Lo scontro tra le parti, Comune di Domegge da un lato e i proprietari dall’altro, con questi ultimi che continuano periodicamente a fare la spola tra la laguna ed il Cadore pur non alloggiando più nello stabile, rischia di sconfinare in ambito giudiziario.
«Bisogna ricordare che eventuali danni a persone o cose derivanti dal mancato rispetto del provvedimento saranno a carico dei destinatari dell’ordinanza che ne risponderanno in via civile, penale ed amministrativa», rammenta il sindaco Fedon, che aggiunge: «Non c’è tempo da perdere, per questo motivo la legge permette all’amministrazione comunale di effettuare ugualmente i lavori d’ufficio salvo poi procedere al recupero coattivo delle spese sostenute. Per quanto mi riguarda l’opzione migliore in questo caso è rappresentata dalla demolizione dello stabile perché il rischio di un collasso è da considerarsi elevato.È un peccato perché parliamo di una casa di fine Ottocento e dunque di grande valore».
Gianluca De Rosa
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