Scopel: «Noi piccoli comuni siamo una grande risorsa»

SEREN DEL GRAPPA. I sindaci, specie quelli di montagna, non sono persone che si arrendono facilmente. E le loro battaglie portano a risultati importanti per le comunità che guidano. Gli esempi non...

SEREN DEL GRAPPA. I sindaci, specie quelli di montagna, non sono persone che si arrendono facilmente. E le loro battaglie portano a risultati importanti per le comunità che guidano. Gli esempi non mancano, nel Bellunese. C'è Marco Staunovo Polacco, che ha vinto il ricorso al Tar e costretto Poste Italiane a riaprire l'ufficio di Candide. C'è Dario Scopel, che dopo un anno è riuscito a ridare a Seren del Grappa uno sportello bancomat. Unicredit aveva chiuso il suo a marzo 2015 e a nulla erano servite le duecento firme raccolte in pochi giorni fra i cittadini. «L'ufficio ha chiuso in aprile, il bancomat ce l'hanno tolto ad agosto», racconta Scopel. «Si tende sempre ad accentrare i servizi, lasciando scoperti i territori marginali».

Ma il sindaco non si è perso d'animo. Ha bussato alla porta di ogni istituto di credito e alla fine ha trovato chi ha risposto al suo appello: la Cassa rurale Primiero e Vanoi, che la scorsa settimana ha ridato a Seren un servizio molto importante. «Dobbiamo ringraziare anche Alessandro Scopel, che è nel consiglio di amministrazione della Cassa rurale ed è di origine serenese», continua il sindaco. «Ha fatto capire che il territorio è vivo, vivace e così è stato riaperto lo sportello».

Dario Scopel è anche nel direttivo dell'Anpci, l'associazione nazionale dei piccoli Comuni italiani, all'interno della quale si sta combattendo una battaglia per salvare i servizi e insieme territori e comunità. «Sono una ventina i Comuni bellunesi che si sono associati nell'ultimo anno», ricorda Scopel. «Siamo l'unica vera associazione dei Comuni non politicizzata che vuole il bene dei territori e dei cittadini che li abitano. Stiamo cercando di fare in modo che la politica torni a investire in montagna, altrimenti sarebbe spacciata. Consideriamo che la nostra provincia ha il doppio dello spopolamento rispetto alle altre province montane: qui siamo all'11%, altrove attorno al 5%».

Fra gli argomenti per i quali l'Anpci si sta battendo, ci sono l'eliminazione della guardia medica notturna «che creerebbe enormi disagi alla popolazione e impoverirebbe la montagna», ma anche il problema legato ai numeri minimi per costituire una classe: «Il limite di dieci bambini va abolito, altrimenti si rischia di costituire pluriclassi che ai genitori piacciono poco». Con il risultato che molte famiglie preferiscono trasferirsi per dare un futuro scolastico ai propri figli. Fra le altre richieste dell'Anpci ci sono la defiscalizzazione per i piccoli negozi, l'aiuto alle partite Iva e a chi investe nelle piccole e medie imprese. «Stiamo cercando di far capire che i piccoli Comuni vanno visti come una risorsa», conclude. (a.f.)

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