Scoperta bomba in cartiera Intervengono gli artificieri
Quando l’hanno visto dentro il contenitore che separa la carta dagli altri materiali, gli operai della cartiera Reno de Medici, a Santa Giustina, hanno strabuzzato gli occhi. Un ordigno bellico di 62 millimetri della seconda guerra mondiale è stato individuato dal separatore che “lavora” il materiale che ogni giorno viene portato allo stabilimento
SANTA GIUSTINA.
Quando l’hanno visto dentro il contenitore che separa la carta dagli altri materiali, gli operai della cartiera Reno de Medici hanno strabuzzato gli occhi. Un ordigno bellico di 62 millimetri è stato individuato dal separatore che “lavora” il pulper, ovvero il materiale che ogni giorno viene portato allo stabilimento per la lavorazione. Gli addetti al macchinario hanno dato l’allarme e subito sono stati chiamati i carabinieri della vicina stazione di Santa Giustina. I militari hanno potuto appurare che si trattava di una bomba risalente alla seconda guerra mondiale, di fabbricazione italiana.
Quasi impossibile invece risalire alla provenienza del carico incriminato visto che il materiale viene acquistato per il 60 per cento in Italia e il restante 40 all’estero. La direzione dello stabilimento ha offerto la massima collaborazione alle forze dell’ordine per la messa in sicurezza dell’ordigno. Per eseguire le operazioni in modo corretto sono stati mobilitati gli artificieri del 2º Reggimento Genio di Trento che si trovavano già in zona per altre operazioni. Sono stati loro a recuperare la bomba e dopo averla messa in sicurezza si sono trasferiti in una zona appartata dove hanno proceduto a farla brillare.
Il ritrovamento è avvenuto verso le 10, le operazioni di recupero e successiva messa in sicurezza sono durate un paio d’ore.
Il primo ad accertarsi sulla potenziale pericolosità della bomba è stato il maresciallo della stazione di Santa Giustina, artificiere pure lui. Poi si è messa in moto la macchina del recupero con la chiamata delle squadre di specialisti dell’esercito. Grande sorpresa naturalmente tra gli addetti all’impianto separatore che sono abituati a vedere scarti di tutti i generi aflluire allo stabilimento. Mai avevano avuto a che fare con una bomba, fortunatamente dimostratasi innocua.
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