Scoperti 43 evasori totali nel bellunese, ma c’è meno lavoro nero
BELLUNO. Cresce il numero degli evasori totali (43, contro i 39 smascherati nel 2015), rientra il problema del lavoro nero dopo il boom del 2015, su cento acquisti almeno in sedici casi non viene rilasciato lo scontrino fiscale. A fotografare la situazione è il rapporto della Guardia di finanza di Belluno, guidata dal colonnello Patrizio Milan.
Nel 2016 le Fiamme gialle hanno effettuato 2.460 interventi di polizia economica e finanziaria, in attuazione di 45 piani operativi diretti all’aggressione degli illeciti. L’obiettivo era quello di contrastare i fenomeni evasivi più gravi e le frodi fiscali, l’illegalità nella pubblica amministrazione, gli sprechi di risorse e la criminalità economico-finanziaria in genere. Il quadro che emerge è quello di una provincia in cui non ci sono segnali che destino particolare preoccupazione. L’attenzione della GdF, comunque, rimane alta.
Oggi, del resto, i controlli sono resi più semplici dall’utilizzo di quaranta banche dati che comunicano fra loro.
Controlli fiscali. Nel 2016 sono stati scoperti 43 evasori totali, quattro in più rispetto all’anno precedente. Persone completamente sconosciute al Fisco, pur avendo svolto attività che hanno generato un reddito.
Sono state inoltre concluse 81 indagini di polizia giudiziaria e svolti 180 interventi di verifica fiscale. La Finanza agisce anche su richiesta di altre autorità per ricostruire la posizione reddituale e patrimoniale di alcuni soggetti: l’anno scorso ha condotto quattordici controlli in questo ambito, senza rilevare (per quanto di competenza della GdF) irregolarità.
Sono inoltre stati denunciati undici soggetti per aver emesso fatture per operazioni inesistenti, per dichiarazioni fraudolente e per aver occultato documentazione contabile.
Lavoro nero. L’anno scorso erano stati beccati ben 290 lavoratori completamente in nero. Un boom determinato da alcune associazioni sportive dilettantistiche che svolgevano attività commerciale, assumevano giovani impropriamente qualificati come soci del sodalizio ma risultanti lavoratori dipendenti. Quest’anno la situazione è rientrata, tanto che sono stati pizzicati 16 lavoratori in nero, impiegati da quindici datori di lavoro. Ventisette, invece, i lavoratori irregolari individuati dai finanzieri.
Scontrini. Cresce il numero degli scontrini non emessi. I finanzieri hanno fatto 1.568 controlli, scoprendo che circa il 15-16 per cento non viene emesso (il dato è in crescita rispetto al 2015).
Quasi duemila sono stati gli interventi nell’ambito del controllo economico del territorio: oltre agli scontrini l’attenzione si è concentrata sul trasporto merci (355 controlli) e sui possessori di auto di lusso: in 53 occasioni le Fiamme gialle hanno verificato che gli automobilisti dichiarassero redditi congrui al tenore di vita mostrato.
Contrasto ai traffici illeciti. Tre le persone denunciate per contraffazione, 14.223 i prodotti illegali sequestrati perché contraffatti, pericolosi o recanti un’etichetta con l’origine e la provenienza falsa o fallace. Si tratta soprattutto di giocattoli, bigiotteria, addobbi natalizi, prodotti per il carnevale. Nel 2015 i prodotti sequestrati erano stati oltre 25 mila.
Sale giochi e distributori. Dieci le irregolarità contestate ai distributori di carburante: dai controlli è emerso che in giacenza c’erano quantità maggiori (o minori) di carburante rispetto a quanto scritto nei registri di carico e scarico. Constatato anche il consumo in frode di prodotto agevolato ad uso agricolo: un uomo aveva acquistato del carburante agricolo, ma non svolge attività nei campi. Avrebbe dovuto pagarlo a prezzo pieno, non a quello agevolato. Otto, infine, i controlli fatti nelle sale da gioco e di scommesse, con la scoperta di tre violazioni della normativa sull’utilizzo dei software e dei loghi.
Truffe sui fondi pubblici e illegalità nella Pa. Ventisette le denunce per reati contro la Pubblica amministrazione: cinque per corruzione, una per peculato, sei per abuso d’ufficio, sette per frodi in forniture pubbliche e otto per turbativa d’asta. Nel comparto delle prestazioni sociali agevolate e dei ticket sanitari, accertate agevolazioni indebitamente percepite con un danno alle finanze pubbliche di oltre 15 mila euro.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi