Scoppio in stazione: gli indagati sono due
BELLUNO
Esplosione in stazione: due gli indagati. Il sostituto procuratore Marco Faion ha iscritto nel registro il titolare e il responsabile della sicurezza della Segeco di Mestre, la ditta per la quale lavoravano due dei tre operai lesionati e ustionati, nello scoppio del pomeriggio del 24 settembre. Un atto dovuto, che è servito alla Procura anche a nominare un consulente con il compito di chiarire con la massima precisione quello che è successo e perché è successo. È un funzionario dei Vigili del fuoco di Padova, che si prenderà il tempo che gli serve. L’ipotesi di reato sulla quale si lavora è quella di lesioni aggravate, ma se ne potrebbero aggiungere altre durante le indagini.
Nel frattempo, sono stati ascoltati Bruno Buono Da Silva, Natalino Paschetto e Valentino Martina (l’unico dipendente della subappaltatrice Secoma), che hanno fornito la loro versione sul botto che ha scosso e preoccupato l’intera città. La magistratura ha atteso che stessero un po’ meglio e fossero in grado di parlare. Gli interrogatori sono stati secretati, ma già un paio di giorni dopo l’incidente la Procura della Repubblica parlava di impiego di ossigeno per ragioni che non sono note, ma avrebbero provocato la detonazione con la fiammata. Secondo la prima ricostruzione, i tre stavano maneggiando una bombola vicino al motore di una ruspa, accanto a un deposito dello scalo ferroviario. Non quella di acetilene, che al momento dei fatti era lontana. Il macchinario dal quale sono scaturite le fiamme si chiama caricatore: solleva i binari e li taglia. Bisogna capire se era in regola oppure no e se gli operai stavano lavorando in condizioni di sicurezza, essendo stati adeguatamente formati sulle norme di prevenzione sugli infortuni sul lavoro. L’area rimane sotto sequestro, tuttavia proseguono i lavori di manutenzione della linea ferroviaria, nell’ambito del progetto di elettrificazione.
Erano otto gli addetti al lavoro in quella giornata e gli altri non hanno riportato conseguenze. Il 31enne brasiliano Da Silva è stato portato al centro grandi ustionati dell’ospedale Niguarda di Milano. Ha riportato ustioni sul 40 per cento del corpo, in parte di terzo grado e in parte di secondo, sul volto, sul tronco del corpo, sulle braccia e sulle gambe. Martina, 53 anni, friulano di Tarvisio, si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Verona, dove è stato trattato come ustionato. Ha riportato bruciature sul 50 per cento del corpo. Paschetto, 53enne residente a Sesto al Reghena, in provincia di Pordenone, è stato elitrasportato a Padova, dove è stato ricoverato nel reparto grandi ustionati. Il paziente ha sofferto ustioni di secondo grado sul 25 per cento del corpo.
A distanza di tempo, le condizioni di tutti e tre sono migliorate, certo le prognosi saranno inevitabilmente lunghe. —
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