Scorda tre precedenti il giudice lo perdona
QUERO VAS. Dimentica tre precedenti penali. A.D.C. rischiava una condanna a sei mesi di reclusione in abbreviato per falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico. In realtà, se l’è cavata con una sentenza di non punibilità per particolare tenuità del fatto da parte del giudice Feletto.
I fatti risalgono a tre anni fa. L’uomo doveva allacciarsi alla rete idrica per poi pagare le relative bollette. Nell’autocertificazione richiesta aveva indicato un solo precedente penale, cioè un patteggiamento per il reato di bancarotta preferenziale. Successivi accertamenti da parte della società che gestisce il servizio avevano permesso di stabilire che ce n’erano altri tre. Decreti penali di condanna, che prevedevano il pagamento di altrettante multe. L’utente è stato portato in tribunale e il suo difensore Licini ha scelto il rito abbreviato. Il processo si è svolto tutto sugli atti del pubblico ministero, senza bisogno di ascoltare dei testimoni.
Nella discussione finale, che con il consenso della difesa si è svolta a porte aperte e non chiuse come al solito, il pubblico ministero Pesco ha ritenuto provata la penale responsabilità dell’imputato, chiedendo una condanna a nove mesi di reclusione, ridotta a sei per lo sconto previsto dal rito alternativo. La difesa, invece, ha dimostrato la sua buona fede: se n’era dimenticato e non c’era alcuna volontà di commettere un falso. Pertanto assoluzione perché il fatto non costituisce reato o non punibilità per la particolare tenuità del fatto.
Dopo qualche minuto di camera di consiglio, il giudice ha scelto la seconda soluzione e il caso è finito senza conseguenze per l’imputato. —
G.S.
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