Scoter, il comitato diserterà la terza asta
SAN VITO. Scade oggi il termine per presentare offerte alla terza asta della Impianti Scoter. La Società che gestisce la ski area sanvitese, adesso è per il 96,69% del Comune e per la restante quota di cittadini di San Vito.
Il commissario Nicola De Stefano, che regge il Comune, ha aperto una terza asta per vendere la quota comunale, dopo che le due precedenti sono andate deserte. La base d'asta è scesa a 325 mila euro, rispetto ai 405 mila euro della prima gara. Le offerte degli interessati dovranno arrivare in municipio entro le 12 di oggi. Domani alle 10, in seduta pubblica, verranno aperte le buste: se dovessero esserci offerte, la quota comunale della società sarà alienata.
Secondo i sanvitesi anche oggi l'asta andrà deserta, poi si proverà a trattare con il commissario affinché il prezzo di acquisto scenda ancora. I cittadini della valle del Boite hanno infatti risposto bene alla chiamata del consorzio Cadore Dolomiti, presieduto da Tarcisio Fiori, che aveva lanciato l'idea di creare una cordata di imprenditori locali pronti a investire nella società. Sono 123 le adesioni pervenute al consorzio, per un totale di 370 mila euro in denaro e altri soldi che vengono invece garantiti in fideiussioni. La cifra totale supera quindi i 400 mila euro.
Il neonato comitato avrà il compito di trattare con il commissario e di creare la società, che poi gestirà la Scoter nel futuro. L'idea unanime è quella di chiedere a De Stefano che venga rifatta la perizia di stima della società, commissionata a suo tempo dal sindaco Andrea Fiori. I cittadini, infatti, reputano sopravvalutata la stima, che conteggia anche immobili, come i magazzini, che non sono di proprietà della Scoter, ma delle Regole.
«Stiamo lavorando per creare la società», spiega Tarcisio Fiori, «e restiamo sempre aperti a ricevere nuovi finanziatori per immettere capitale nella futura gestione. Alla terza asta non parteciperemo, anche perché riteniamo la cifra troppo elevata. Non vorremmo, infatti, utilizzare tutte le risorse per l'acquisto della Scoter, perché bisognerà poi pensare alla gestione futura. Noi crediamo che la società non sia poi così appetibile all’esterno, non credo che ci sia qualcuno che voglia acquisire il bene e nel contempo il debito che ammonta a circa 890 mila euro. Riteniamo anche che l'ipotesi che il commissario decida di liquidare la società sia remota, in quanto dovrebbe ripianare il debito. Se come speriamo l'asta andrà deserta», conclude Fiori, «andremo a negoziare un prezzo di acquisto consono con il commissario per comprare la Scoter e investirci denaro per il nostro futuro. Staremo a vedere».
Alessandra Segafreddo
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