“Scoter”, sono arrivati i risarcimenti per la frana
SAN VITO. È uscita la graduatoria che assegna un milione 470 mila euro alle attività produttive danneggiate dalla frana che aveva sconvolto San Vito nell’agosto del 2015. La gran parte di questi contributi va alla Scoter (un milione 451 mila euro), il resto all'Agenzia immobiliare Mz Case (18.109 euro). Soldi che verranno erogati nelle prossime settimane e che arrivano tramite i fondi per i Comuni di Confine.
Dopo oltre un anno, quindi, il cerchio si chiude, per la soddisfazione di tutti quanti. Era il 4 agosto 2015, quando una massa enorme di detriti e fango, dalla valle Antrimoia, si era riversata sulla ski area sanvitese ed aveva fatto tracimare il Ru Secco. Persero la vita tre turisti stranieri: Dirk Bonner e Christiane Sonnemann, residenti a Monaco di Baviera, e Balvin Zenek della Repubblica Ceca. Gli impianti di risalita della società Scoter, di proprietà del Comune per il 96%, furono fortemente danneggiati. La frana, infatti, distrusse la partenza della seggiovia San Marco, spostata, sistemata e riaperta in tempi record l’inverno scorso. Danni anche per l'agenzia immobiliare Mz Case, la cui sede sorgeva sopra il Ru Secco, in piazza Serrantoni, nell'edificio che è in attesa di essere demolito.
«Questa è una buonissima notizia», commenta il sindaco Franco De Bon, «abbiamo lavorato fin da subito per reperire le risorse e far ripartire le attività danneggiate. Grazie all’impegno dell'onorevole Roger De Menech e ai Comuni di Cortina e Auronzo, siamo riusciti a trovare i finanziamenti tramite i Fondi per i Comuni di confine. Ora la graduatoria è uscita e le cifre sono state assegnate».
Tirano un sospiro di sollievo quelli della Scoter. «Per noi questo è un passaggio fondamentale», spiega Cristiano Menegus, vice presidente nonché amministratore e socio di minoranza della società, «che fa parte di un percorso iniziato all'indomani della tragedia. Da San Vito ai Comuni limitrofi, al tavolo tecnico dei fondi, tutti hanno lavorato per far sì che gli impianti di San Vito non morissero, causando la morte economica del paese».
Ora si guarda all'imminente stagione invernale. «Siamo già al lavoro in pista», ammette Menegus. «Non si può più sperare in stagioni eccezionali, basterebbe che, meteoreologicamente parlando, fosse normale. Se dovessero arrivare freddo e neve in tempi brevi, punteremmo ad aprire per il 3 dicembre. Ci auguriamo che non si verifichi una situazione disastrosa come lo scorso anno, quando fummo costretti, causa l'assenza di neve e le alte temperature, ad aprire la San Marco il 10 gennaio. Se l'inverno farà l'inverno, potremmo avere tutti una buona stagione e soddisfazioni durante i periodo di apertura».
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