Screening, in aumento l’adesione agli esami
BELLUNO. Cresce, in generale, l’adesione della popolazione dell’Usl 1 agli screening di prevenzione: pap test, mammografia, colon retto, cardiovascolare e vaccinazione contro il Papilloma virus. Qualche resistenza si registra nella parte alta della provincia in particolar modo in Cadore, Comelico e in Agordino. Una resistenza che il Servizio di igiene e sanità pubblica, diretto dal dottor Fabio Soppelsa, sta cercando di vincere con varie iniziative, prima fra tutte il posizionamento davanti alle farmacie di “vele” e cartelloni che promuovono la campagna di prevenzione contro il tumore al colon retto. E ora si è passati anche alle telefonate a casa dei singoli utenti.
Mammografia. I dati migliori si registrano nello screening mammografico (biennale, rivolto a donne dai 50 ai 69 anni). Rispetto a una percentuale standard regionale di adesione pari all’80%, nell’Usl 1 l’anno scorso si è raggiunta quota 85,6%, con punte anche dell’88.2% a Belluno; numeri nettamente inferiori, invece, a Cortina e San Vito (76%).
Con le nuove disposizioni regionali, però, il medico di base non può più prescrivere il cosiddetto esame polifasico composto dalla visita senologica, dall’ecografia mammaria e dalla mammografia bilaterale. Esami che permettono di individuare la malattia con precisa immediatezza. Ora l’esame polifasico può essere prescritto solo a pazienti che presentano sintomi specifici e soltanto per la fascia d’età compresa fra i 50 e 69 anni.
Colon retto. È qui che si registrano i problemi maggiori. L’esame è rivolto a uomini e donne di età tra i 50 e i 69 anni, a valenza biennale. Rispetto allo standard veneto del 65%, nell’Usl 1 si è raggiunto il 66,5%, ma con aree in cui si è rimasti al di sotto. È il caso del Comelico, dove l’adesione è stata appena del 58,5%. Poco più alta nello Zoldano (61,7%), in Cadore (62,6%) e a Cortina-Val Boite (64,9%). «La cosa interessante», rileva Soppelsa, «è che laddove l’adesione è minore si sono riscontrate percentuali più alte di positività al test: dal 4,7% del Cadore al 6,2% del Comelico». «Il problema», aggiunge il direttore sanitario Giovanni Pittoni, «è che probabilmente la gente pensa che questo esame sia doloroso. Ma nel primo step si tratta solo di portare un campione di feci. Soltanto se dovesse essere evidenziata la positività al sangue, consiglieremmo al paziente la colonscopia che viene eseguita in stato di leggera sedazione, quindi non si sente nulla».
Pap-test. Adesione al 68% (lo standard regionale è del 60%) per il pap test rivolto a donne dai 25 ai 64 anni con cadenza triennale. Anche qui si registrano delle flessioni nella parte alta della provincia, soprattutto Cortina, dove la percentuale scende al 53,8%. Da settembre 2015, nell’Usl 1 è stato introdotto il test del Papilloma virus come test di screening cervicale. Come da protocollo il passaggio a questo test avverrà nell’arco di cinque anni e riguarderà le donne residenti tra i 30 e i 64 anni con cadenza quinquennale. Le donne riceveranno l’invito a casa e l’esame è simile a quello del pap- test. I campioni saranno valutati dall’anatomia patologica di Treviso e in caso di positività il secondo esame sarà analizzato dall’anatomia patologica dell’Alto vicentino.
Cardiovascolare. Partito nel 2015, lo screening cardiovascolare è rivolto a uomini e donne di 50 anni. «Abbiamo riscontrato una buona adesione del 60,7%», dice Soppelsa. Gli utenti ricevono a casa una lettera di invito e poi vengono sottoposti agli esami di glicemia, colesterolo, si controllano peso, pressione e giro vita e in base a ciò che emergerà saranno indirizzati in percorsi specifici per ritrovare il corretto stile di vita».
Vaccino Papilloma virus (Hpv). La vaccinazione delle bambine di 12 anni contro il Papilloma virus, responsabile del tumore della cervice uterina, è partita nel 2008 e vede un’adesione dell’82,4% tra le donne per quanto riguarda la prima dose vaccinale (dati del 5 dicembre 2016), che scende al 78.2% per la seconda dose che viene eseguita dopo 6 mesi. Nel 2015, è partita la vaccinazione anche nei maschi dodicenni con un’adesione del 69.1% (prima dose), che scende al 59.7% (seconda dose).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi