Scritte antiproibizioniste sulle mura del cimitero

Santo Stefano, il sindaco Buzzo ha presentato una denuncia contro ignoti 
SANTO STEFANO. Scritte al cimitero. A Santo Stefano, una spruzzata di satanismo, un’altra di odio contro i poliziotti e ancora profumo di antiproibizionismo. Le più recenti sarebbero queste ultime e hanno spinto il sindaco Alessandra Buzzo ad andare dai carabinieri a presentare una denuncia contro ignoti per deturpamento e imbrattamento. Non si sa chi possa essere stato, ma le indagini sono già in corso, per cercare di stabilire chi siano i responsabili e denunciarli di conseguenza.


L’altro ieri era stato un paesano a passeggio con il cane ad accorgersi che due mura perimetrali del camposanto erano state visibilmente imbrattate, probabilmente alla fine di una serata alcolica, a giudicare da una bottiglia di birra piantata nella neve. L’uomo è andato in municipio e si è rivolto in prima battuta all’ufficio tecnico. Da qui, il messaggio è arrivato abbastanza velocemente alla prima cittadina, che ha deciso di sporgere denuncia: «È andata proprio in questo modo», sottolinea Buzzo, «purtroppo non sappiamo chi possa essere stato, ma sono convinta che i carabinieri sapranno muoversi adeguatamente in paese e sapranno dare un volto ai colpevoli».


Non si può sperare in immagini della videosorveglianza, perché di telecamere in giro non ce ne sono: «Non abbiamo questi dispositivi e non avremo questo aiuto. Non so nemmeno a quanto possa ammontare il danno, certo cercheremo di porvi rimedio, anche se non nell’immediato. Il gesto è davvero molto grave, anche perché coinvolge un luogo sacro del nostro paese e non è nemmeno la prima volta che succede, a quanto sappiamo».


Non ci sono sospetti precisi, ma a Santo Stefano non mancano i giovani dediti all’assunzione di sostanze stupefacenti: «Gli investigatori sapranno senz’altro dove cercare, il mio mestiere è un altro ed era mio preciso dovere quello di presentare una denuncia».




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