Scritte razziste nel cuore di Cortina d’Ampezzo

Scritte contro musulmani, rumeni e persone di colore. Il sindaco Franceschi: "Il razzismo può nascere solo in menti bacate. È un’azione vile, criminale, e meschina"

CORTINA D’AMPEZZO - «Musulmani al rogo». È la scritta comparsa - e già cancellata dal sacrestano - sulla facciata della basilica dedicata ai santi Filippo e Giacomo di Cortina d’Ampezzo. Ma non è stata l’unica, altre sono comparse in altri luoghi, su muri e recinzioni, come una che invitava, proprio nei pressi della chiesa, a «bruciare» romeni. Altri insulti, sempre a sfondo razziale scritti con spray nero, sono apparse in altri punti del centro storico di Cortina.

Nel mirino sono così finite le persone di colore, gli albanesi e gli zingari. I luoghi scelti dagli autori del gesto sono stati gli immobili delle strade e delle piazze frequentate dallo struscio dei vacanzier.

«Il razzismo può nascere solo in menti bacate». Parole del sindaco Franceschi, che parla di «un’azione vile, criminale, e meschina; vuole escludere gli altri solo chi è gia ai margini della società per i suoi fallimenti esistenziali. Non si parli di razzismo a Cortina, ma solo di una banda di mentecatti che potrebbero scampare il processo solo per manifesta infermità mentale. L’identità non è mai una porta chiusa - è un balcone per affacciarsi sul mondo esterno. Solo chi ama veramente la sua religione, la sua cultura e il suo mondo, accoglie con rispetto e curiosità chi viene da fuori. Chi usa i nostri valori come strumento di discriminazione è il primo a infrangerli - conclude - e deve essere perseguito ed emarginato per quello che è: un inutile idiota».

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