Scuola, a settembre trenta cattedre in meno
BELLUNO. Trenta posti e oltre 10 classi in meno nelle scuole bellunesi nel prossimo anno scolastico.Dopo le 15 cattedre perse e le nove classi in meno alle elementari e il taglio di quattro classi alle medie, qualche giorno fa l’Ufficio scolastico regionale ha presentato i numeri degli istituti superiori. E ancora una volta per il territorio montano i dati non sono confortanti.
A fronte di un aumento di 33 studenti, saranno 15 i posti per gli insegnanti che saranno tagliati. Toccherà all’Ufficio scolastico territoriale stabilire, entro la prossima settimana, come verranno riassorbiti, ma l’indicazione è che vengano recuperati all’interno dell’organico funzionale. Questo, però, potrebbe portare ad esuberi nell’attuale organico potenziato.
«La situazione è dovuta principalmente al fatto che le classi hanno un numero inferiore di studenti rispetto a quello previsto dai parametri ministeriali», precisa Milena De Carlo dello Snals. «Al contrario degli altri territori, dove sono presenti classi con 32 studenti, in provincia di Belluno abbiamo numerose classi sottodimensionate, che sono comunque giustificate dalla natura del territorio montano, un territorio che non risulta neppure ben servito dai trasporti pubblici».
«Questo taglio alle superiori», precisa Concettina Cupani della Cisl scuola veneta, «è stato eseguito facendo il semplicissimo rapporto tra il numero degli studenti e quello delle classi. Il tutto segue un filo alquanto logico: se gli studenti sono pochi, anche le classi calano e con loro, quindi, anche le cattedre per i docenti. Ora tutto dipenderà dalle decisioni dell’Ufficio competente per provincia, che dovrà anche stabilire come le quattro classi in meno alle medie ricadranno sul numero dei posti di insegnamento. Entro la settimana prossima tutto sarà definito».
Resta infine da stabilire l’organico Ata, che va dai segretari ai dirigenti amministrativi, fino ai collaboratori scolastici. «La situazione qui è peggiore, più di tutti gli altri anni», continua ancora Cupani. «Già l’anno scorso abbiamo avuto in Veneto un taglio di 3-400 posti e quest’anno saranno dolori. Ci aspettiamo, infatti, che, vista la carenza del personale amministrativo, non sia garantito il funzionamento di alcune scuole». «Il quadro che si prospetta», conclude Cupani, « è che molti plessi, come accaduto per il taglio delle cattedre, vengano chiusi a causa della scarsa presenza di un numero adeguato di collaboratori scolastici nè di amministrativi. La situazione va peggiorando di anno in anno. Vedremo come l’Ufficio scolastico regionale deciderà di risolvere anche questa criticità». (p.d.a.)
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