Scuola, allarme rosso mancano i presidi e gli amministrativi
BELLUNO. Calano gli studenti, ma il personale docente aumenta, seppur di poco. L’allarme resta però per la carenza di dirigenti scolastici e di direttori generali amministrativi (dsga).
Si annuncia come un anno scolastico “bollente” quello che inizierà a settembre. L’unico dato positivo, ad oggi, pare essere l’incremento degli insegnanti. A settembre saranno 24.499 gli studenti bellunesi che torneranno a scuola, vale a dire 74 in meno rispetto a quest’anno. Il calo maggiore si ha alle scuole elementari (-61 alunni), seguite dalle medie (-33) ed infine dall’infanzia (- 3). In aumento soltanto gli studenti delle superiori (+23). Questo ha portato il ministero dell’Istruzione ad assegnare 2.210 docenti di posti comuni. «L’anno scorso erano 2.104», precisa Walter Guastella della Flc Cgil, «ma a questi vanno aggiunte le 32 cattedre derivanti dal consolidamento degli attuali posti con contratto annuale. Alla fine quindi l’aumento sarà di 74 docenti, ma nell’organico a termine. Stessa cosa nel sostegno: i posti passano da 271 a 296».
«Siamo abbastanza contenti di questo aumento», precisano Lorella Benvegnù della Cisl Scuola e Milena De Carlo dello Snals. «Un aumento che però non copre il gap reale di cui da anni soffriamo, perché ci è sempre stato dato personale inferiore alle nostre richieste».
Ma una scuola senza personale amministrativo non funziona. Ed è qui che scatta l’allarme. «Oggi in molte scuole mancano i direttori amministrativi: si pensi al Segato, al Renier, agli istituti comprensivi 2 e 3 e al Cpia di Belluno, a quelli di Domegge, Alleghe, Forno di Zoldo, Lamon, Cencenighe, Santa Giustina, Sedico-Sospirolo, al Follador di Agordo. Anche a Mel manca il dsga, anche se è venuto in soccorso quello di Quero Vas che il prossimo anno andrà in pensione. Senza queste figure le scuole stenteranno ad andare avanti», dicono Guastella e Benvegnù. E il primo aggiunge: «E le indiscrezioni in materia non sono confortanti perché non c’è alcuna indicazione sull’arrivo di altro personale». «Inoltre non ci sono nemmeno concorsi all’orizzonte, ed è vergognoso», puntualizza Benvegnù che prosegue: «Nè ci sono concorsi interni per le progressioni di carriera. Non sappiamo perciò cosa succederà il prossimo anno. Forse potremmo recuperare un dirigente amministrativo dalla fusione del Colotti e del Rizzarda, ma è gran poca cosa».
Anche per i presidi è allarme rosso. «Già oggi abbiamo nove scuole a reggenza: Auronzo, Cencenighe, Domegge, Forno di Zoldo, Lamon, Quero, Sedico-Sospirolo, Polo di Feltre, l’istituto Follador di Agordo, l’istituto comprensivo Val Boite di Cortina», dicono i sindacalisti che aggiungono: «E da settembre andranno in pensione i dirigenti di Cesiomaggiore, del Forcellini-Negrelli e del Dal Piaz. E se qualche preside verrà trasferito altrove ci troveremo in crisi», dicono i sindacati. Resta ancora aperto il fronte delle graduatorie di istituto per le quali deve ancora essere pubblicata l’ordinanza del Miur. «Rischiamo di arrivare ai primi di settembre con le graduatorie ancora da sistemare, mettendo in forse l’avvio dell’anno scolastico con tutto il personale necessario».
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