Scuola bellunese, a rischio 152 posti di lavoro
Dopo la riduzione di 91 cattedre, arrivano i tagli per 61 Ata
Studenti durante una lezione
BELLUNO. Un'altra mannaia per la scuola bellunese. Ieri, ai sindacati sono stati resi noti i dati relativi all'entità del taglio che riguarderà il personale Ata per il prossimo anno scolastico. Per il Bellunese sono previste 61 persone in meno. A precisare i dati è il segretario regionale della Cisl Scuola, Nereo Marcon. «Per quanto riguarda i dsga, cioè l'ex segretario, il prossimo anno saranno 43, una sola unità in meno di quest'anno. Gli assistenti amministrativi saranno 174 (-10 rispetto al 2010), 75 saranno gli assistenti tecnici (-2), mentre i collaboratori scolastici, cioè gli ex bidelli, saranno 555, con un calo di 48 unità rispetto all'anno che si sta concludendo. Nessuna variazione per gli altri profili (infermieri e guardarobieri per i convitti): erano 23 e restano 23. In totale il personale Ata sarà pari a 870 unità». Un taglio annuciato, visto che già l'anno scorso la riduzione aveva colpito il comparto, riducendolo di 65 unità. Cosa signicherà tutto ciò per la provincia di Belluno? «Il problema riguarderà l'apertura di alcuni plessi. Visto che nel Bellunese ci sono pochi studenti e tanti plessi e visto che il numero degli Ata viene calcolato in base al numero degli alunni, il prossimo anno ci si troverà con alcuni plessi che non riusciranno a garantire l'apertura alle 8 di mattino per la mancanza di queste figure. Gli enti locali, quindi, dovranno attivarsi per provvedere in altro modo. Non si può certo lasciare fuori gli studenti». Il taglio degli Ata arriva dopo che nelle settimane scorse dall'Ufficio scolastico regionale erano state rese note le riduzioni dei docenti in ogni ordine e grado di istruzione. Ricapitolando, alle elementari ci si troverà con 52 insegnanti in meno (all'inizio erano 47 i posti tagliati, poi sono aumentati), alle medie saranno tagliati 10 posti, mentre alle superiori, in via provvisoria (i dati definitivi si sapranno nei prossimi giorni dall'ufficio regionale), salteranno 29 cattedre. Una mannaia che il prossimo anno ridurrà di 152 unità i posti di lavoro nel settore scuola. Una cifra non da poco per una realtà difficile e disagiata come quella bellunese. Ma a farne le spese quest'anno non saranno solo i precari, che si troveranno ad avere pochissime probabilità di avere una supplenza annuale, ma anche le cattedre di ruolo. Alcuni di questi insegnanti, infatti, potranno trovarsi nella condizione di perdere il posto nella scuola in cui era stato assegnato in via definitiva. Per questi si prepara la possibilità di dover cambiare scuola e magari di doversi recare in posti ancor più disagiati e distanti, con tutte le difficoltà che questo comporta. E la razionalizzazione voluta dal ministero dell'Istruzione è ancora lontana dall'essere terminata.
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