Scuola, è caos tra concorso e trasferimenti

Docenti che avevano scelto tra le prime opzioni il Bellunese sono finiti a Varese: al via le conciliazioni
15/09/2014 Laterina (AR) il ministro per le Riforme Costituzionali alla scuola primaria Goffredo Mameli per il primo giorno di lezioni
15/09/2014 Laterina (AR) il ministro per le Riforme Costituzionali alla scuola primaria Goffredo Mameli per il primo giorno di lezioni

BELLUNO. Scuola: è il caos. Mai come quest’anno, a detta dei sindacati di categoria, la situazione relativa agli organici della scuola è in crisi profonda. «La situazione è disperata», commenta sconsolata la segretaria della Cisl scuola, Lorella Benvegnù, «dal concorso per l’insegnamento che sta segnando qui, come in tutta Italia, una battuta d’arresto ed errori che rischiano di inficiare le prove dei candidati, fino ai trasferimenti su base nazionale che non si è ancora capito quale criterio abbiano seguito, fino ad arrivare alle prossime assegnazioni dei ruoli che rischieranno di mettere in difficoltà gli istituti all’avvio dell’imminente anno scolastico».

Il concorso. «Per alcune classi di concorso», sottolinea Benvegnù, «siamo di fronte ad un ritardo complessivo nello svolgimento delle prove che potrebbe far slittare alla fine del 2016, se non all’inizio del 2017 la conclusione delle prove stesse. Quindi per questi aspiranti docenti non potrà esserci per quest’anno l’assunzione in ruolo». Per la sindacalista, infatti, uno dei problemi che sta rallentando il concorso è «il cambio che si è registrato dei commissari: visto lo scarso compenso, in molti hanno dato la loro adesione soltanto per una parte delle fasi concorsuali, creando non poco disagio e rallentamento all’esecuzione dell’esame. Errori poi si sono riscontrati anche nei giudizi alle prove».

Trasferimenti. «Qui è stata una vera bagarre», commenta Benvegnù. «Docenti che avevano un punteggio alto e che avevano chiesto Belluno e il Cadore tra le prime località scelte, si sono visti finire a Varese o a Udine, mentre altre persone che avevano un punteggio più basso e che avevano messo il Bellunese tra le ultime opzioni si sono viste arrivare qui tra i monti. E tutto deve essere ricondotto al sistema messo in atto dal Miur, sistema che si è rivelato molto fallace».

Ora dal Ministero dell’Istruzione è stato dato mandato alle scuole di sistemare certe situazioni precarie «e intanto sono moltissime le conciliazioni messe in piedi per far riavere i posti richiesti dai docenti o farli tornare da dove venivano. Da noi tutte queste situazioni non fanno altro che aggravare la precarietà in cui è costretto a lavorare l’Ufficio scolastico territoriale che si trova con pochissimi dipendenti e con tanto caos da gestire», dice la sindacalista.

Assunzioni. E i dubbi restano sulle condizioni dell’inizio dell’anno scolastico. «Sicuramente non ci sarà tutto il personale per la metà di settembre, si dovrà andare oltre», dice Benvegnù, precisando che «ad oggi di immissioni in ruolo non se ne parla, se non per il personale Ata e per l’infanzia». (p.d.a.)

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