Scuola, la Flc Cgil: «Situazione disperata»
BELLUNO. È ancora critica la situazione nel pianeta “scuola” in provincia di Belluno. È quanto denuncia il segretario della Flc Cgil, Walter Guastella, che prova a fare il punto. «Ad oggi quattro scuole della provincia sono ancora senza il direttore dei servizi amministrativi (dsga)», spiega, «in altre tre o quattro, pur essendo stato individuato, al momento non ha ancora preso servizio e non è certo se ciò avverrà nè quando: il che ha come conseguenza il blocco o il rallentamento dell’attività contabile, compreso il pagamento di bollette di luce e telefono, delle assicurazioni degli studenti. In altre 5 o 6 scuole il servizio è assicurato da assistenti amministrativi che, con grande spirito di sacrificio, hanno deciso di accettare un incarico (per il quale non sono stati formati dall’amministrazione), che comporta notevoli responsabilità e carichi di lavoro che non prevedono limiti di tempo alla propria giornata lavorativa».
Su questo punto Guastella invita il Miur a «dare più soldi a quegli assistenti amministrativi che si offrono di prendersi una responsabilità così grande come quella del dsga, ma anche di indire un concorso per queste figure e nel frattempo si recuperino le vecchie graduatorie».
Ma il quadro a tinte fosche non termina qua. Il sindacalista passa in rassegna la situazione «parossistica» dei docenti. «Non è mai accaduto che al 19 di ottobre in gran parte delle scuole della provincia la giornata scolastica di bambini e ragazzi terminasse anticipatamente per l’impossibilità di coprire tutte le ore previste per mancanza di docenti», sottolinea la Flc Cgil. «Tra trasferimenti errati e relativi ricorsi, ritardi nell’assegnazione dei docenti e nelle operazioni di nomina dei supplenti; fra cattedre senza docenti e docenti senza cattedre, frutto di un piano di assunzioni scriteriato e della sua sconsiderata gestione; indicazioni contraddittorie del Miur agli uffici periferici e a cascata da questi alle scuole, cattedre che compaiono, spariscono ricompaiono; supplenti assunti e mandati in classe come fosse un giro di giostra, non sapendo se il tuo giro terminerà fra qualche ora, fra qualche giorno, se arriverai a Natale, al 30 giugno o al 31 agosto: nessuno in grado di darti una certezza, una spiegazione. Una situazione ormai disperata», prosegue Guastella, «totalmente fuori controllo, in cui le regole che fino a ieri governavano il sistema sono completamente saltate».
Per il sindacalista tutto questo è il frutto della legge 107/15 la cosiddetta Buona scuola nata «senza la condivisione degli attori principali, studenti, docenti, amministrativi e aggravata dall’incapacità del Miur non solo di prevenire il contenzioso che si sta abbattendo sulle scuole come un tornado, ma persino di evitare di generarne altro».
E cosa dire poi del concorso per gli insegnanti? «Per molte discipline ad oggi le prove sono ancora in corso (o sospese), causa l’incapacità dell’amministrazione a trovare commissari disponibili a sobbarcarsi una notevole mole di lavoro, in aggiunta ai propri normali impegni di docenza, e per di più a titolo pressoché gratuito. Il risultato? Prove sospese e rinviate a raffica, commissari sostituiti da altri che rinunciavano prima ancora di accettare. Questa è una caporetto».
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