Scuola: «Le 30 ore saranno un miraggio»
I presidi sui tagli alle elementari: «A stento riusciremo a coprirne 27»
Bambini delle elementari
BELLUNO. Sono preoccupati i dirigenti scolastici che in questi giorni stanno vedendo ridursi i posti per il prossimo anno. Il più perplesso è Massimo Pisello, preside dell'istituto comprensivo di Forno di Zoldo. «La vedo male», sottolinea il dirigente, «rispetto all'organico che doveva essere assegnato fino a qualche giorno fa, i numeri sono calati sensibilmente, tanto che sarà dura coprire l'orario scuola col personale insegnante». La denuncia dei presidi arriva dopo quella dei sindacati di categoria, che si erano detti preoccupati per i dati provvisori sui tagli alle cattedre presentati la settimana scorsa dall'Ufficio scolastico regionale. Numeri che mettevano in rilievo una maggior penalizzazione per la montagna. Secondo quanto annunciato da Snals e Cisl scuola, a farne le spese dovrebbero essere proprio i piccoli paesini ad alta quota. «Non so come faremo», continua Pisello. «Ora la scelta spetterà alla politica. L'unica cosa certa è che per i miei quattro plessi scolastici, mi sono ritrovato da quota 13 docenti comuni, ai 10 della scorsa settimana, fino ai 9 di questa mattina. Quattro insegnanti in meno: per me diventa quasi impossibile far quadrare il tempo scuola col personale a mia disposizione». Due cattedre in meno anche al terzo Circolo di Belluno. «Ci hanno tagliato due posti, ma i conti devono tornare», dice la dirigente Concetta Spadaro. «Il problema è che le 30 ore di tempo scuola con questi numeri diventano un miraggio, visto che il ministero, da quando è partita la riforma, continua a garantirci soltanto le 27 ore. Per fortuna abbiamo pre-allertato le famiglie che hanno iscritto i loro figli alla prima classe dal prossimo settembre: abbiamo detto loro che le 30 ore sarebbero state garantite solo se il numero dei docenti lo avesse permesso». «Riusciremo a malapena a garantire le 27 ore», precisa Roberto Scoccia, dirigente dell'istituto comprensivo di Mel. «Se dovessero confermare i tagli, andremo sempre di più verso un restringimento degli orari e quindi del tempo scuola». Della stessa opinione Giovanna Calderoni dell'Istituto comprensivo di Cortina. «In qualche modo dovremo far quadrare i conti, ma non sempre è così facile. E poi dovremo affrontare anche il problema dell'aumento di alunni per classe. Le famiglie ci avevano chiesto di avere meno ragazzi per aula: visto il numero di docenti, non potremo accontentarli, abbiamo le mani legate». L'assessore provinciale all'istruzione Stefano De Gan ha un atteggiamento attendista. «I dati sui tagli non mi sono ancora stati recpaitati nè dalla Regione nè dall'Ufficio scolastico bellunese, per cui non posso fare alcun commento. Auspico, comunque, che Regione e ministero diano attuazione ai precisi impegni che hanno preso nei confronti del nostro territorio».
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