Scuola, nominati cinque nuovi presidi nel Bellunese. Ecco chi sono e dove vanno
La segretaria Cisl, Benvegnù: «Il sistema delle reggenze non funziona più»
BELLUNO. Cinque nuovi dirigenti scolastici sono stati assegnati ieri dall’Ufficio scolastico regionale ad altrettante scuole della provincia di Belluno. Ma restano ancora 10 gli istituti senza un preside.
Entro sabato scorso dovevano arrivare le richieste per l’assegnazione di una scuola da parte dei candidati al posto di preside in Regione e già da lunedì si attendeva di conoscere i nuovi dirigenti scolastici. Ma soltanto ieri, nel tardo pomeriggio, sono stati resi noti dall’Usr veneto i cinque assegnatari in ruolo per il nostro territorio.
Si tratta di persone che arrivano direttamente dalla graduatoria concorsuale stilata alcuni anni fa. Alessandra Nuti dirigerà l’Ic di Trichiana, Renzo Menichetti il comprensivo di Fonzaso e Lamon.
Teresa Scimonello sarà la nuova preside dell’Ic3 di Belluno, mentre Carlo Mazzanesi sarà preside del comprensivo di Feltre.
Infine Palma Piccoli guiderà l’Iss Segato di Belluno.
A rimanere scoperte però, malgrado queste assegnazioni, sono ben dieci scuole bellunesi per le quali arriverà un reggente.
Sono l’Ic di Auronzo, di Forno di Zoldo, di Cortina, di Longarone, di Puos d’Alpago, di Pieve di Cadore, di Cencenighe, di Alleghe e gli istituti superiori di Agordo “Follador” e “Dolomieu” di Longarone. Di questi due sono sottodimensionati e quindi per legge non hanno diritto ad una presidenza e sono il comprensivo di Forno di Zoldo e l’istituto superiore Dolomieu. Questi due sarebbero andati comunque ad un preside reggente.
«La situazione è pesante», precisa Lorella Benvegnù segretaria della Cisl Belluno Treviso, «ancora una volta la provincia di Belluno si trova con un gran numero di istituti senza un dirigente scolastico».
«Su 35 scuole della nostra provincia, un terzo non avrà ancora un preside. E questo la dice lunga sul poco interesse che c’è dai piani alti romani verso l’istruzione. Se ci fosse un po’ più di attenzione, per prima cosa, invece di assegnare a tutto il Veneto soltanto 52 ruoli di presidenza, ne avrebbero dati molti di più».
Senza considerare che oltre a mancare un dirigente, questi istituti il più delle volt si trovano anche senza un direttore generale amministrativo, figura fondamentale per mandare avanti un istituto scolastico. Quindi ora attendiamo di capire dall’Ufficio scolastico regionale quali saranno i presidi del nostro territorio che dovranno accollarsi oltre alla loro scuola anche un’altra».
«Il che significa che dovranno macinare chilometri su chilometri durante l’anno scolastico per raggiungere l’istituto in reggenza, dovranno dividersi tra due scuole con quello che ne consegue. I dirigenti ormai sono stanchi: un conto se questa situazione si verifica una volta ogni tanto, ma qui nel Bellunese è da anni all’ordine del giorno».
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