Scuolabus “ridotto” per far quadrare i conti
TRICHIANA. Più che equilibri, li si potrebbe definire equilibrismi. L'incertezza che regna a livello nazionale sui trasferimenti che lo Stato darà ai Comuni costringe gli amministratori a camminare in bilico su un filo, sospesi a tre metri dal pareggio di bilancio. Trichiana voterà lunedì gli equilibri, «che ci sono, anche se ancora non sappiamo cosa succederà con l'Imu, quando e come ci verrà compensato tutto quello che non abbiamo incassato per l'imposta sulla prima casa», spiega il sindaco, Giorgio Cavallet. E in ballo ci sono 150 mila euro. «Se si eccettua l'Irpef, tutti gli altri trasferimenti sono avvolti nella nebbia». Trichiana ha dovuto fare i conti, per elaborare il documento che sarà discusso lunedì, con tante riduzioni nelle entrate. «La prima rata di Imu sulle seconde case ci ha fatto incassare 20 mila euro in meno rispetto alle previsioni», continua il sindaco. «Alla fine dell'anno questa cifra lieviterà a 40 mila euro». La giunta ha scelto di coprire il disavanzo raschiando il fondo di quel barile che ormai è diventato fedele compagno di ogni amministrazione: «Abbiamo tagliato tutte le spese correnti, non facciamo più manutenzioni e non abbiamo potuto confermare due persone con contratto a tempo determinato. Ci dispiace, anche perché erano molto valide», prosegue Cavallet. «I contributi alle associazioni non esistono più, abbiamo cercato di ridefinire contratti in essere per risparmiare e abbiamo razionalizzato il giro dei pulmini, accorciando diversi percorsi. Alcune famiglie non hanno gradito, e si sono lamentate, ma non avevamo altra scelta: o così o avremmo dovuto tagliare il servizio». Oppure aumentare la tariffa, e così le lamentele sarebbe arrivate in ogni caso. «Abbiamo eliminato i passaggi nelle strade secondarie, ora chiediamo alle famiglie di accompagnare i bambini che devono salire sul pulmino sulla strada principale. Si tratta di pochi metri in più da fare, ma per noi è un risparmio che ci permette di pareggiare il bilancio». Certo è, conclude Cavallet, che ormai il fondo del barile non ha più tanta vernice da grattare via: «Si può, forse, ottimizzare ancora qualche spesa, ma poco. Siamo veramente alla fine». Lunedì alle 19.30 il consiglio discuterà anche sulla fusione dei Comuni in sinistra Piave. C'è da approvare lo schema di convenzione per dare incarico a un professionista di studiare vantaggi e svantaggi del processo. Il costo dell'analisi sarà coperto da un contributo regionale che le amministrazioni hanno ottenuto qualche mese fa. (a.f.)
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