Scuole da recuperare: Massaro attende la lettera #matteovieniascuola
BELLUNO. «La questione ora non è quella di trovare un edificio scolastico bisognoso di interventi, ce n'è più di uno infatti, ma individuare quello confacente ai benefici che concederà Matteo Renzi». Il sindaco Massaro non ha ancora ricevuto la lettera che il neo presidente del consiglio ha inviato agli 8 mila primi cittadini d’Italia invitandoli a segnalare una struttura scolastica da recuperare e rimodernare. Ma, appresa la notizia dai giornali, si è già mobilitato per capire come muoversi. Visto anche che i tempi sono stretti. Renzi infatti dà tempo fino al 15 marzo per inviare le priorità di intervento.
«Capire bene le intenzioni di Renzi» . «Attendo di ricevere la lettera», sottolinea Massaro. «Intanto stiamo già partendo con tutte le verifiche necessarie e con le ipotesi di segnalazione. Quel che è certo è che dobbiamo capire bene quelle che sono le intenzioni di Renzi e fare attenzione. Mi spiego: se il suo intento è aiutare a cercare le risorse per iniziare un’opera, allora ovviamente la struttura scolastica che andremo a segnalare sarà quella della storica sede della Gabelli». Se invece l’obiettivo di Renzi è allentare il Patto di stabilità per permettere ai Comuni di dare il via a un intervento, sbloccando le risorse in possesso dell’amministrazione, «allora», precisa Massaro, «dovremo necessariamente indirizzarci verso un edificio scolastico per il cui rimodernamento abbiamo già i soldi».
E gli esempi in questo caso sono diversi: dalla scuola primaria “Sorio” di Mussoi all’ampliamento di quella di Bolzano Bellunese, dall’adeguamento strutturale della “Doglioni” a Mur di Cadola alla seconda tranche dei lavori al Cairoli. «La lettera di Renzi, riportata sui giornali, chiede che i sindaci diano «l'indicazione della scuola, valore dell'intervento, modalità di finanziamento previsto, tempistica di realizzazione”», riflette ancora Massaro. «Questo mi fa pensare che il presupposto sia che l’amministrazione abbia già le risorse, quindi non sarebbe il caso della Gabelli. Ma intanto cerchiamo di fare chiarezza e nel più breve tempo possibile daremo la nostra segnalazione».
Prima gli edifici “vivi”. Tornando alla questione della scuola voluta da Pierina Boranga, Massaro interviene anche per rispondere alle dichiarazioni del presidente dell’Associazione cittadini per il recupero della Gabelli, Marco Rossato, che da tempo mostra la propria preoccupazione per lo stato interno dell’edificio scolastico, chiedendo una tutela e un’attività di sorveglianza per riuscire, almeno, a limitare le attuali cause di danno presenti nello storico fabbricato.
«Le priorità sono, e debbono restare, gli edifici dove i nostri figli studiano», mette in risalto Massaro. «Certo, tutto quello che non spendiamo lì può essere utilizzato per altro, Gabelli compresa. Anche io sono innamorato di quella scuola, mi sto dando da fare per promuoverla e trovare i finanziamenti, ma l’amore e il romanticismo non possono sostituire la realtà e il pragmatismo». Insomma, il primo cittadino di Belluno, «in questo periodo di “magra”», non intende sottrarre «un centesimo alle manutenzioni delle scuole dove stanno i nostri ragazzi per fare manutenzioni alla scuola Gabelli, oggi abbandonata».
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