Scuole paritarie a rischio chiusura

Il presidente Fism, Burlon: «Troppi ritardi nei pagamenti e i bimbi sono pochi»

BELLUNO. Scuole paritarie dell’infanzia e asili nido a rischio chiusura per i ritardi nei pagamenti da parte di Regione, Stato e Comuni, oltre alla carenza di iscritti. «Ogni anno le nostre scuole sono a rischio», precisa il presidente della Fism provinciale (la federazione che raccoglie le scuole dell’infanzia paritarie), Igor Burlon. «Per fortuna ancora nessuna ha chiuso, ma ogni volta ci si interroga su come andare avanti. I soldi faticano ad arrivare con puntualità, le risorse sono diminuite mettendo in serio pericolo il funzionamento delle attività. Se poi ci aggiungiamo anche la carenza di bambini, allora dobbiamo iniziare a pensare seriamente a come sopravvivere da qui ai prossimi anni».

Il nuovo anno scolastico si è aperto con un’altra flessione tra gli iscritti: dai 2.054 bimbi dello scorso anno, si è passati ai 1.850, il 10% in meno. Restano confermate, però, le 35 scuole in provincia «anche se il 10% delle sezioni è saltato», dice Burlon, che aggiunge: «A questo si aggiunge la difficoltà ad ottenere i contributi pubblici. Per quanto riguarda le materne, alla Regione mancavano i fondi, ma ora sono stati trovati 18 milioni per le materne e altrettanti per i nidi, che rappresentano però il 15% in meno rispetto allo scorso anno (erano 42 milioni) per tutte le scuole venete paritarie. Per quanto riguarda poi i contributi statali», prosegue il presidente, «la situazione si è sbloccata in queste ore: sui 500 milioni di euro stanziati (60 per il Veneto) pendeva un ricorso, che ora si è risolto. Attendiamo, quindi, che vengano messi a disposizione. Questo ritardo, però, ci mette in difficoltà perché i soldi del Miur ci servono per coprire le spese di luglio e agosto».

Sui nidi, la situazione è un po’ più complicata: «Dalla Regione non è ancora arrivata una parte del 2014: si tratta del 70% di ciò che sarebbe spettato, che dovrebbe essere pagato tra ottobre e novembre. Ma non abbiamo certezza», dice ancora Burlon.

Per quanto riguarda i Comuni, infine, restano difficoltà sulla convenzione con Belluno. «Avevamo firmato a dicembre il rinnovo annuale della convenzione, poi ci è stato detto che ci sono dei problemi tecnici e così ancora non abbiamo visto il contributo», sottolinea il referente della Fism. «Inoltre Palazzo Rosso ci ha fatto sapere che il contributo potrà essere erogato da settembre e non da gennaio. Ad oggi sono stati messi a bilancio per la Fism 50 mila euro, mentre la promessa di sindaco e assessore è di arrivare a 150 mila».

Le difficoltà economiche delle scuole si aggravano, poi, per la necessità di ricorrere a prestiti per sopperire alla carenza di liquidità, «e spesso non si riesce a coprire gli interessi maturati». (p.d.a.)

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