Scuse e scope per tornare “duri e puri”

La Lega Nord guarda avanti: «Da tempo abbiamo iniziato a fare pulizia. Il movimento e i militanti sono parte lesa»
Conferenza stampa nella sede della lega sulle vicende che stanno coinvolgendo il partito. presenti Gilberto Signoretti e Leonardo Colle candidati alle amministrative di Belluno e Feltre
Conferenza stampa nella sede della lega sulle vicende che stanno coinvolgendo il partito. presenti Gilberto Signoretti e Leonardo Colle candidati alle amministrative di Belluno e Feltre

BELLUNO. Belluno. “Scuse e scope”. Con questo abbinamento anche la Lega Nord bellunese prova a uscire dalla bufera che l’ha travolta, ripronendosi come movimento “duro e puro”.

Il segretario provinciale Vello e i candidati sindaco leghisti a Belluno e Feltre, Colle e Signoretti, non vedono complotti ma «solo persone che hanno sbagliato». «Anzi», ha affermato Diego Vello badando però a non fare nomi, «a livello locale abbiamo già scopato via chi non versava al partito e i dirigenti molli. Alcuni, poi, se ne sono andati da soli, così abbiamo risparmiato la scopa. Tranquilli, però, non ci sono comunque casi di appropriazione indebita nella nostra provincia».

La questione morale (i soldi dei militanti usati per scopi personali e per pagare i conti della famiglia Bossi) scuote il Carroccio, che sostiene comunque di «volere approfittare di questa parentesi negativa per aprire una nuova fase di resurrezione e spinta», un nuovo corso «per rilanciare il vecchio spirito della Lega», che si concretizzerà con il convegno nazionale (cioè veneto) del 3 giugno e con quello federale (cioè milanese) a luglio.

«Il nostro obiettivo è sempre l’indipendenza della Padania», ha ribadito infatti il giovane segretario provinciale, citando altri scandali che in questo momento attraversano la politica italiana da parte a parte. «La magistratura deve fare il suo corso fino alla fine», ha detto Gilberto Signoretti, candidato sindaco a Feltre, che si spende per trovare il lato positivo della cosa, «ma rincorre la nostra stessa pulizia».

Tutti d’accordo sul rendere gli onori al “senatur” che si è tirato in parte (“senza essere indagato”) e sul fatto che elettoralmente «non ci saranno contraccolpi».

Secondo Leonardo Colle, attuale vicesindaco nell’amministrazione Prade e candidato sindaco a Belluno, «di fronte a un fatto così non ci sono motivazioni che tengono. È un fatto grave, anche se», non resiste Colle, «ce ne sono di più gravi», e via con l’elenco da Lusi a Penati fino alla primizia Vendola.

Insomma, «la scopa diventa il simbolo di questi giorni, perché vogliamo fare pulizia in fretta, senza aspettare i tempi della magistratura, in quanto si tratta di comportamenti lesivi aldilà che costituiscano reato». Insomma, i leghisti di casa nostra si definiscono «cornuti, mazziati e…», insistono, «ci fa arrabbiare che la cassa sia stata scippata e i fondi finiti dove non dovevano, è il nostro movimento a essere parte lesa».

Poi Colle rilancia: «Non solo pulizia, guardiamo avanti, torniamo agli ideali e alla centralità della persona, è la sfiducia nella politica che intendo contrastare».

Quindi annuncia una novità in caso di una sua vittoria elettorale, novità confermata anche da Signoretti: un assessorato esterno a disposizione dell’opposizione in consiglio comunale.

In merito alle “giovani” candidature leghiste in deroga al regolamento (che prevede almeno un anno di militanza), Vello precisa: «Si tratta di deroghe che spettano alla segreteria e noi le abbiamo applicate».

Infine, sul finanziamento alle sedi del partito è ancora il segretario provinciale a spiegare come funziona la partita di giro: «I soldi a noi arrivano direttamente dalla segreteria nazionale dopo essere passati per quella federale (anche quelli raccolti nel Bellunese provenienti da tessere, quote, autofinanziamenti etc, ndr) e servono a pagare le spese vive della macchina politica locale, dal volantino alla bolletta della luce». Ma di quanti soldi stiamo parlando? Vello ammette di non essere preparato a dire una cifra: «Così su due piedi non so dire quanti soldi ci arrivano».

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