Scuse per il furto dopo 36 anni: «Disponibile all’incontro, sono sorpreso anch’io»

Parla l’uomo che ha chiesto perdono per un reato commesso a Bassano. Ora vive e lavora a Belluno: «Ho deciso di chiedere l’estinzione del reato»

Dopo 36 anni riceve le scuse per il furto dell'autoradio

BELLUNO. Parla del suo passato con naturalezza, senza imbarazzi. A stupirlo, semmai, è il clamore sollevato dal suo gesto: non immaginava che chiedere scusa per un furto commesso 36 anni fa avrebbe sorpreso così il destinatario della sua lettera.

Abbiamo incontrato il co-protagonista di questa storia, un 55enne che oggi vive e lavora a Belluno, ma per rispetto del suo presente abbiamo deciso di non renderlo ulteriormente riconoscibile. La sua storia, però, non cambia. E, come è successo con noi, è disposto ad incontrare anche Lorenzo Alberton.



La sua lettera di scuse ha fatto molto parlare. Qual è la sua storia?

«All’inizio agli anni ’80 ho avuto trascorsi con la droga. All’epoca ero a Bassano, facevo vita di strada e campavo grazie ad espedienti. C’è stato qualche furto e anche qualche arresto. A 22 anni, grazie ai miei genitori, sono entrato in un centro di recupero qui a Belluno. Ho seguito tutto il percorso di riscatto».

Quanto è durato?

«Fisicamente pochi mesi, psicologicamente è stato più lungo. Da soli è difficile farcela, serve un percorso».

E poi cos’è successo?

«Ho iniziato a lavorare, e lavoro tutt’ora. Il certificato penale, però, continua ad essere “sporco”. Esiste un procedimento che si chiama riabilitazione, ed è quello che sto portando avanti grazie ad un avvocato. Devo tenere una buona condotta e inoltre risarcire i danneggiati. Inizialmente ne ho individuati due, poi altri due. Uno di questi è Lorenzo Alberton. A fine giugno il tribunale deciderà».

Da cosa nasce questo desiderio?

«Ogni volta che devo presentare un documento per lavoro mi tocca esibire il certificato penale, e i tempi si allungano. Ma lo faccio anche per una questione personale: stiamo parlando di fatti dell’81. Nel frattempo sono intervenute amnistie e indulti ma il reato resta. La legge consente di chiedere l’estinzione del reato già dopo pochi anni, nel mio caso ne sono passati oltre 30».



Il signor Alberton è rimasto molto colpito dalla sua lettera e vorrebbe incontrarla. Cosa ne pensa?

«Per me va bene, se passa per Belluno ci berremo una birra insieme. Non mi aspettavo assolutamente una reazione del genere perché, in realtà, si tratta di una prassi prevista per legge. Prevede che per completare la riabilitazione dal punto di vista legale sia necessario riparare il danno. Il problema vero è stato trovare le persone da risarcire».

Perché?

«Il fascicolo che mi riguarda si trovava negli archivi del tribunale di Bassano, che nel frattempo è stato chiuso. Bisognava rintracciarlo tra Vicenza e Venezia. Poi all’ufficio anagrafe, per mettermi in contatto con loro. Io mi sono rivolto ad un avvocato ma era quasi un lavoro da investigatore privato».

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