«Se il San Martino è attrezzato perché si andava a Cortina?»

CORTINA. «Se tutti gli ospedali, compreso quello di Belluno, sono in grado di curare l’osteomielite, perché medici e primari di varie parti d’Italia mandavano i loro pazienti affetti da questa...

CORTINA. «Se tutti gli ospedali, compreso quello di Belluno, sono in grado di curare l’osteomielite, perché medici e primari di varie parti d’Italia mandavano i loro pazienti affetti da questa patologia a Cortina? Il Codivilla, non era l’unica struttura per la cura di queste infezioni ossee?».

Confessa una leggera confusione la referente provinciale di Cittadinanzattiva e del Tribunale del malato, Ottorina Bompani, dopo le risposte dell’Usl alle dichiarazioni dell’ex primario del Codivilla, Centofanti. Quest’ultimo, infatti, aveva sottolineato di non sapere dove indirizzare i suoi pazienti dopo la chiusura della struttura cortinese. A queste dichiarazioni, aveva risposto l’Usl - tramite il primario dell’unità operativa di Malattie infettive, Francavilla - sottolineando che potevano essere curati anche a Belluno.

«Ho letto, però, che qualcuno avrebbe detto al paziente proveniente dal Codivilla che le cure che faceva a Cortina a Belluno non si potevano fare, se non soltanto una terapia antibiotica. E allora mi chiedo: è vero che l’osteomielite si cura in tutti gli ospedali, tra cui anche a Belluno? E se sì, perché non è stato detto finora, ma si è atteso che chiudesse il Codivilla? E perché allora l’Usl e la Regione Veneto hanno sempre precisato che solo a Cortina c’era il centro specializzato per la cura delle infezioni ossee, tanto che arrivavano pazienti da tutta Italia? Se si può curare in ogni reparto di Ortopedia o Malattie infettive, potevano curarsi anche nei loro nosocomi. In tutta questa vicenda, a pagarne le spese sono stati ancora una volta i pazienti, visto che il passaggio di consegne al Codivilla si poteva fare senza scossoni nei 30 mesi che c’erano a disposizione».

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