Se n’è andato a 93 anni Mario Tonon, protagonista della vita del Comelico

Due le grandi passioni di Tonon, intrecciate fra loro: lo sviluppo turistico del paese e lo sport

COMELICO

«Il mio sogno è di poter salire al Colesei in seggiovia». Mario Tonon, storico titolare dell’hotel Comelico di Padola, non ce l’ha fatta, però, a vedere realizzato il progetto di collegamento sciistico fra Comelico e Pusteria, a cui teneva moltissimo. È mancato infatti ieri mattina all’età di 93 anni.

Era nato a Vittorio Veneto il 30 ottobre 1927, in una famiglia numerosa, con tre sorelle e sei fratelli. A vent’anni aveva raggiunto il fratello maggiore Giovanni, classe 1912, al Grand Hotel Miramonti di Cortina per aiutarlo nel suo lavoro di dispensiere; e vi era rimasto fino 1951, facendo esperienza di tutti i lavori possibili, dal falegname al muratore, dall’idraulico all’elettricista, soprattutto nelle stagioni intermedie quando l’albergo era chiuso e lui si occupava delle manutenzioni. Poi col fratello gemello Luigi, Mario decise di trasferirsi a Padola e di aprire un cinema. «Abbiamo messo insieme i risparmi», raccontava, «e abbiamo costruito la sala, due appartamenti di sopra e qualche attrezzatura sportiva».

Poi dal 1957 aveva avviato una locanda con le camere. «E senza saperlo», commentava, «abbiamo dato vita a quello che oggi si chiama albergo diffuso. Mia moglie, Giovanna Casagrande (anche lei di Vittorio Veneto, classe 1933, mancata nel 2017, ndr) ed io gestivamo fino a 100 posti letto, dislocati nelle varie famiglie, e che poi a turno venivano a mangiare da noi. Allora quasi tutte le famiglie in estate si trasferivano in soffitta o in un tabiè per lasciare la casa agli ospiti. Allora sì che il turismo era una risorsa importante. Si andava da giugno a settembre, fino all’apertura delle scuole, ed erano anche allora le famiglie a scegliere la nostra montagna, e a tornare di anno in anno. Di certo oggi l’offerta turistica è molto più ampia, ma io sono sicuro che non appena sarà completato il Giro delle Cime, con gli impianti e le piste che collegheranno Padola alla Val Grande e al passo Monte Croce, tramite il monte Colesei, avremo una bella ripresa. Ed io aspetto quel giorno per essere il primo a prendere la nuova seggiovia».

Due le grandi passioni di Tonon, intrecciate fra loro: lo sviluppo turistico del paese e lo sport. Per anni aveva fatto parte del consiglio dell’Azienda di soggiorno turistica Val Comelico, di cui è stato anche a lungo presidente. Così come era stato presidente della società sportiva Val Padola, dal 1967 fino agli anni ’80, per oltre 25 anni di seguito.

Padre di tre figli, Rinaldo, Patrizia e Adriana, Mario Tonon era stato nominato Cavaliere della Repubblica, e successivamente Ufficiale dal presidente Sandro Pertini. «Quando il cinema ha cominciato a perdere colpi», ricordava, «abbiamo anche aperto una pompa di benzina, che ho tenuto per 45 anni, fino al 2000. Erano giornate davvero piene, dal distributore che aprivo di primo mattino alla sala di proiezione, fino a notte; ma anche piene di tante belle soddisfazioni».

«Non oso pensare dove saremmo oggi senza l’intervento di Franz Senfter», commentava infine Tonon, «non possiamo farci scappare questa occasione, ne abbiamo già perse troppe in passato. Pensare che negli anni ’60 Padola, dal punto di vista turistico, era ben avanti rispetto a Sesto, di là dal passo Monte Croce Comelico. Poi loro sono partiti davvero, noi siamo rimasti fermi».

Se ne va così una delle figure di maggiore spicco del Comelico.

I funerali si terranno giovedì alle 14,30 nella chiesa di Padola. —

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