Se ne vanno le case madri ma aumentano le filiali

Focus della Camera di commercio di Belluno e Treviso sul nuovo fenomeno Acquisizioni, incorporazioni e reti d’impresa cambiano il tessuto imprenditoriale

BELLUNO

Più filiali e meno sedi, il tessuto imprenditoriale in provincia cambia faccia e segue un trend inaspettato ma simile a quelle di Treviso. Acquisizioni, incorporazioni e reti d’impresa stanno cambiando la mappa delle localizzazioni imprenditoriali. Dai dati raccolti dalla Camera di commercio di Treviso-Belluno si registra un nuovo fenomeno: un aumento delle filiali e, parallelamente, una diminuzione del numero delle sedi d’ impresa.

«Queste due tendenze», spiega il Presidente Mario Pozza, «sono l’espressione di una crescita delle filiali, perché stanno intensificandosi i processi di acquisizione e incorporazione d’impresa e lo sviluppo di reti anche non autocentrate sul territorio. Ciò porta a un cambiamento degli assetti proprietari che stanno trasformando il tessuto imprenditoriale delle nostre province».

I DATI

Nella rilevazione di Infocamere del 30 giugno le due tendenze appaiono evidenti nel bacino territoriale più ampio della provincia di Treviso, ma sono rintracciabili anche nel Bellunese, con un calo di 124 sedi di impresa su base tendenziale annua. Nello specifico Belluno, oltre a perdere le 175 imprese e 58 filiali che sorgono sul territorio di Sappada, confluito in Friuli, conta 14.132 sedi (-124) e 4.188 unità locali dipendenti sul proprio territorio, con un aumento di 106 unità rispetto ad un anno fa.

Le dinamiche settoriali restano analoghe a quelle della provincia trevigiana, anche se con qualche specificità. Crescono su base annua l’agricoltura (+33 sedi), i servizi alle imprese (+13 sedi e +37 unità locali) e i servizi alle persone (rispettivamente +20 e +7). In calo sulle sedi d’impresa: costruzioni (-67), manifatturiero, che sembra essere il settore più interessato dalla “plurilocalizzazione” (-53), commercio al dettaglio con -32 sedi e in lieve flessione anche in termini di filiali dipendenti (-3), come già avveniva un anno fa. Il commercio all’ingrosso perde 10 sedi, in linea con l’anno precedente e recupera 4 unità locali. Alloggio e ristorazione perdono 15 sedi, ma guadagnano in termini di filiali.

imprese artigiane

Calano notevolmente anche le sedi d’impresa artigiane, che nel bellunese sono 4.864, pari al 34,4% del totale imprese attive. Rispetto al giugno 2017 questo sottoinsieme perde 122 sedi di impresa, contro le 68 perse tra giugno 2016 e giugno 2017, confermando un evidente peggioramento del trend. La flessione di imprese artigiane si concentra nelle costruzioni (-60) e nel manifatturiero che perde ben 49 unità, di cui una ventina in meno sia nel comparto metalmeccanico che in quello del legno-arredo.

il commento

«Questi numeri devono indurci a cambiare il modo in cui li interpretiamo», conclude Pozza, «per incominciare a identificare almeno quattro macro-traiettorie: quali sono i settori che continuano ad avere una consistenza in espansione, quali si espandono solo in termini di unità locali ma non in termini di sedi (o viceversa), quali settori infine conoscono soltanto un trend di contrazione». I centri statistici delle Camere di commercio nei prossimi mesi cercheranno di indagare più in profondità il cambiamento.

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