«Se salgono in 80 con l’eliski, denunciatelo»
CALALZO. «Se qualcuno ha dati precisi e reali sull’utilizzo dell’eliski e può confermare che 80 persone al giorno vanno a sciare sul ghiacciaio faccia al Comune una dichiarazione scritta e prenderemo provvedimenti. Per quel che ci risulta, però, si tratta di un numero non esatto e veritiero».
Il vice sindaco di Calalzo Gaetano Da Vià interviene su quanto emerso nei giorni scorsi sulla pratica dell’eliski che interessa il monte Antelao, nel territorio del comune di cui è amministratore.
«Sabato ho parlato con Alex Pivirotto (Guide Alpine delle Tre Cime di Lavaredo)», continua, «e mi ha assicurato che tutto ciò che viene portato avanti è nel rispetto delle regole fissate dal Comune, che c’è stata un’esercitazione, ma non un afflusso di 80 persone in un giorno come emerso di recente (a dichiararlo nei giorni scorsi era stato Enrico Ghezze, presidente degli impiantisti di Cortina, San Vito e Misurina, ndr)». E per rispondere alle critiche di Cai e Mountain Wilderness, contrari all’utilizzo dell’elicottero alle grandi altitudini, se non per soccorso e servizio, Da Vià ricorda che «mentre in altre località l’eliski è usato in modo “selvaggio”, noi a Calalzo abbiamo posto dei paletti ben precisi. La giunta comunale, nel 2013, pur considerato che la pratica è in forte crescita e concedendola quindi sui ghiacciai superiore e inferiore dell’Antelao e sul vallone esposto a nord che scende fino ad arrivare in Val d’Oten, ha deciso di introdurre delle limitazioni molto ferree».
Limitazioni che permettono l’eliski sono fino alla fine di aprile, esclusi sabato e domenica, con un orario limitato dalle 7 alle 12 e con un numero massimo di 12 persone. L’attività è consentita inoltre per un massimo di tre giorni a settimana e si può svolgere solo con la presenza a bordo di una Guida Alpina. Necessario poi che vengano preventivamente comunicate le piazzole di atterraggio e che siano utilizzati elicotteri che riducano il più possibile rumore ed emissioni inquinanti. «Ribadisco che mi è stato assicurato che il numero che parla di 80 persone non corrisponde al vero», dice ancora Da Vià. «Ma se effettivamente dovesse emergere che quei numeri sono veritieri significa che qualcuno ha trasgredito e allora prenderemo provvedimenti».m.r.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi