Sedici lunghi anni vissuti tra snervanti alti e bassi
CORTINA. Al Codivilla-Putti il primo luglio 2003 inizia la fase di sperimentazione gestionale pubblico-privata. Nasce una società a capitale misto, Istituto Elioterapico Codivilla-Putti Srl, col 51% in mano alla Usl 1 di Belluno e il 49% in mano al partner privato, la Giomi Spa di Roma, che versa quattro miliardi di lire (l’iter era iniziato prima dell’arrivo dell’euro). Per la fase sperimentale la durata è stabilita in tre anni, al termine dei quali si dovrà fare un bilancio.
Nel 2006 però la fase sperimentale viene prorogata per altri tre anni, sino al 2009. Il 22 novembre 2007 l’Inail acquista l’edificio che ospita il padiglione Putti per 7.750.000 euro. In base ai termini dell’accordo, l’Istituto si impegna a investire altri 10 milioni per la ristrutturazione dell’edificio, che sarà adibito a usi residenziali per ammalati, parenti e personale medico e paramedico, oltre ad alcune sale per ospitare convegni scientifici. Il 30 dicembre 2009 viene resa nota la relazione dei tre saggi, inviata all’allora presidente della Regione Giancarlo Galan, che boccia la sperimentazione. Nel contempo però essa viene prorogata e si continua a lavorare in regime pubblico-privato in attesa del bando di gara che si è chiuso giovedì.
Il 30 aprile 2017 la gestione dei ricoveri, dell’ambulatorio di Medicina e Riabilitazione, della diagnostica per immagini, dell’ambulatorio ortopedico e radiologico viene affidato ad Oras, società di Motta di Livenza.
La gestione delle rimanenti specialità ambulatoriali di Oculistica, Dermatologia, Anestesia e terapia antalgica, Ostetricia e Ginecologia, oltre al punto di primo intervento di classe B, restano invece in carico alla Usl Dolomiti. —
A.S.
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