Sedico, il rio Landrisio fa danni, due le abitazioni allagate
Il maltempo ha ingrossato notevolmente il torrente che passa a Landris. Il sindaco Deon garantisce: «Il progetto di regimazione è in fase di approvazione»

SEDICO. Un anno dopo la bomba d’acqua che aveva messo in ginocchio Mas, un’altra frazione del comune di Sedico, Landris stavolta, ha rischiato grossissimo a causa dell’intensa precipitazione di venerdì sera. In poco più di un’ora il Landrisio, il rio che nasce sui colli sopra il paese, ha raggiunto rapidamente il livello di guardia, esondando nei tradizionali punti di maggiore fragilità, ovvero a monte della regionale 203 Agordina. La popolazione, abituata da decenni a convivere con il rischio di esondazioni, si è armata di forconi, stivali e mantelline per ripulire in fretta il tratto sottostante la Regionale che si era ostruito a causa di ramaglie trascinate dall’acqua. Un lavoro improbo e pericoloso che, per fortuna, ha scongiurato il peggio: «Danni gravi», spiega infatti all’indomani il sindaco di Sedico, Stefano Deon, «quest’acquazzone non ne ha fatti. Però ieri sera in centro a Landris eravamo al limite della portata del Landrisio. In due case l'acqua è entrata al piano terra ma per fortuna la situazione è rientrata in breve tempo. Dispiace chiaramente per le famiglie coinvolte».
Ma a che punto è il progetto per mettere in sicurezza quel tratto di ruscello e salvare dall’acqua le abitazioni vicine? L'opera costerà 280mila euro e sarà finanziata anche con il contributo di Luxottica. «Il progetto per il completamento delle opere di regimazione idraulica», spiega Deon, «è stato predisposto e sta completando l'iter approvativo presso gli enti preposti, ovvero il genio civile e la Soprintendenza. Una volta completato l'iter, sarà espletata anche la gara d'appalto. Mi auguro che per fine estate o per l’inizio dell’autunno i lavori abbiano inizio».
Si tratterà di eliminare la tombinatura realizzata una trentina di anni fa proprio sotto la Regionale Agordina. Un grosso tubo dell’acquedotto, proprio sotto il ponticello sulla Regionale, crea un ulteriore ostacolo al normale deflusso delle acque. Ed è proprio lì che si fermano le ramaglie trascinate dalle acque. Si forma così una diga che fa tracimare il Landrisio. Ma per poter portare a termine questo progetto sarà necessario avere anche il via libera della Sovrintendenza. Il canale interrato interessa anche il cortile di Villa Miari. Altri interventi dovranno essere realizzati ancora più monte dove ci sono continui smottamenti che provocano ostacoli al deflusso delle acque.
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