Sedico. Lo Stato chiede più soldi dall’Imu

Le stime parlano di 100 mila euro in più. De Paris: «Impossibile. Così ci taglieranno altri 145 mila euro»

SEDICO. Il Governo ha deciso che Sedico deve incassare più soldi dall'Imu. Non 1.550.000 euro, cifra che è stata messa a bilancio dall'amministrazione, ma 1.651.879. «Impossibile», afferma deciso l'assessore al bilancio, Carlo De Paris. «La nostra banca dati è giusta, l'anno scorso mandavamo i bollettini precompilati per il pagamento dell'Ici al 95% delle posizioni. E' impossibile essere fuori di 100 mila euro. Le nostre previsioni, rispetto all'acconto incassato, differiscono solo per 5 mila euro, che può essere assolutamente fisiologico».

Il fatto che lo Stato sovrastimi il gettito Imu, però, comporta conseguenze che non saranno indolori per il Comune di Sedico. Sulla base di quanto viene incassato, infatti, lo Stato effettua dei tagli alle amministrazioni: con un introito Imu pari a un milione e 550 mila euro (quello stimato dagli uffici sedicensi) i tagli ammontano a 656 mila euro, mentre con un introito (stimato dallo Stato) di 1.651.879 euro, il taglio ai trasferimenti sarà di 810.661 euro. Ben 145.661 euro in più. «Secondo loro dovremmo incassare più soldi dall'Imu, e su questa base ci faranno tagli più consistenti», continua De Paris. «Il fatto è che qui, per nascondere l'ennesimo errore di previsione sul bilancio, lo Stato cerca di girare sui Comuni un buco miliardario».

L'assessore non nasconde la sua preoccupazione: «Questa ennesima manovra è da lacrime e sangue. Già abbiamo dovuto fare un bilancio con oltre 240 mila euro in meno, se ora si aggiungerà questo nuovo taglio sarà molto dura». La speranza è che si liberi qualche risorsa, per esempio sul versante Gsp: «Se ci iniziassero a pagare quei 300 mila euro che ci devono come corrispettivo di rate dei mutui del servizio idrico che devono ancora essere rimborsate potremmo liberare una parte dell'avanzo di amministrazione, che avevamo vincolato per questa ragione», continua De Paris. Altrimenti bisognerà mettere pesantemente mano ad ogni spesa, e la mannaia potrebbe abbattersi, ad esempio, sulle associazioni del territorio, che prendono qualche contributo (anche se non elevato) dal Comune.

Una cosa è certa: «Non aumenteremo l'Imu ai nostri cittadini per coprire gli errori del Governo centrale», conclude l'assessore al bilancio, che chiede che «venga utilizzato il fondo di riequilibrio per le correzioni a queste errate stime. Lo Stato non può sempre chiedere sacrifici ai Comuni per sanare il suo bilancio, deve cominciare a tagliare i costi del suo apparato, dei ministeri e della burocrazia». Del problema, De Paris informerà anche l'Anci. (a.f.)

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