Sedico. Ripulita e aperta ai turisti l’area pic-nic di Candaten

SEDICO
Erba tagliata, sistemazione dei punti fuoco, tavoli pronti ad accogliere i turisti. L’area attrezzata di Candaten da qualche giorno ha ripreso vita. Merito della società agricola Venice Dolomiti, che fa capo agli imprenditori Franco Roccon e Manlio Doglioni. Sono stati loro a vincere il bando predisposto dal proprietario dell’area, ossia il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Contratto da cinque anni più uno, tempo ideale per programmare investimenti e studiare tutte le migliorie del caso.
L’estate 2020 non è scappata del tutto ma quasi, d’altronde il coronavirus aveva impedito la riapertura già verso fine maggio o al massimo inizio giugno.
Ad ogni modo queste settimane serviranno a lanciare il messaggio che è avvenuta la ripartenza, dopo i danni ingenti causati dalla tempesta Vaia di fine ottobre 2018. E il numero di utilizzatori degli spazi va via via aumentando giorno dopo giorno.
«Iniziano cinque anni importanti», ha spiegato Franco Roccon, nel momento conviviale organizzato ieri mattina per celebrare la riapertura. «Alla base del rilancio c’è l’impegno personale mio, di Manlio e di Patrizio De Biasi, il quale lavorerà e coordinerà gli aspetti operativi. Affrontiamo una sfida, avvalendoci della collaborazione del Parco e della Pro loco di Agordo, che a breve aprirà qui a fianco il punto informativo. Abbiamo lavorato molto per rendere decoroso questo spazio, però siamo solo agli inizi e quindi cercheremo di crescere. Con Dolomiti Project daremo inoltre il via ad iniziative legate alla conoscenza del territorio».
Gli fa eco il socio Manlio Doglioni. «Ripartiamo in un anno in cui il turismo è stato pugnalato dal Covid – 19. Le zone più colpite sono proprio le nostre, perché costrette a combattere con meno “anticorpi” economici. La sfida mia e di Franco rappresenta l’amore nei confronti del territorio. Dal 2021 punteremo a sviluppare al massimo le potenzialità di Candaten. Ma già essere ripartiti dopo quanto avvenuto fa la differenza. Già guardando dalla strada, il colpo d’occhio è assai diverso, rispetto ad alcune settimane fa».
Chi sta vedendo crescere i consensi a suo favore nell’ultimo periodo è il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Il presidente Ennio Vigne e i collaboratori stanno lavorando alla grande affinché l’ente torni a rivestire un ruolo centrale nello sviluppo turistico dell’area di competenza. Candaten, ad esempio, è la seconda riapertura nel giro di pochi giorni. Recente è il rinnovo di Pian Falcina, con la gestione assegnata alla cooperativa Val Cismon.
«Siamo insediati da sei mesi e volevamo modificare il ruolo del Parco nel territorio», spiega Vigne. «Ci dobbiamo occupare di tutela e conservazione, certo, ma dobbiamo giocarci bene la carta della promozione del turismo. Da qui la decisione di entrare nella Dmo. Il nostro nome è un elemento di grande attrazione, specie per chi non è residente in zona. Abbiamo riattivato diverse strutture e, nel caso specifico di Candaten, lo stop durava da qualche anno. Ringrazio gli imprenditori di Venice Dolomiti. Nel Bellunese c’è ancora chi ha il coraggio di guardare al futuro in un settore strategico. Non dimentichiamo ad esempio le garanzie che potrebbero dare per decenni i Mondiali 2021 e le Olimpiadi 2026». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi