Sedie e palchi, ci penserà una cooperativa

Il Comune valuta di esternalizzare il servizio per liberare gli operai e studia una riorganizzazione di mercato e fiere

BELLUNO

Ci sono settimane in cui gli operai del Comune trascorrono intere giornate a recuperare sedie e palchi ai magazzini di Marisiga, portarli nelle piazze della città, montarli, smontarli e riportarli in magazzino. Se da un lato organizzare eventi e iniziative fa bene alla vivacità della città, dall’altro impegna gli operai in attività che sottraggono tempo alle manutenzioni. Per risolvere il problema, il Comune sta valutando di esternalizzare il servizio.

Il percorso è stato avviato con alcuni passaggi in maggioranza, deve ancora essere portato in commissione e poi in consiglio comunale. «Stiamo rivedendo il regolamento legato alla gestione delle strutture per le manifestazioni», spiega l’assessore Marco Bogo. «E stiamo facendo anche una valutazione economica per capire se convenga esternalizzare il servizio».

Si tratterebbe di avere una ditta, o una cooperativa, che si occupi di recuperare sedie, transenne e palchi dai magazzini, di sistemarle dove serve, smontarle a fine evento e riportarle ai magazzini comunali. «L’obiettivo è avviare questo nuovo sistema a partire dal 1° gennaio 2019», continua Bogo.



L’assessore sta anche lavorando a una ridefinizione della Fiera di San Martino e del mercato. In entrambi i casi non si possono toccare le licenze degli ambulanti, perché la direttiva Bolkenstein è stata prorogata e se ne riparla alla fine del 2020. Nel frattempo, però, si può analizzare la situazione e cercare dei correttivi. Prima di tutto per rispondere all’esigenza della sicurezza.

Le nuove normative impongono barriere ai varchi, e distribuire una manifestazione in uno spazio tanto ampio può risultare difficile da gestire. «Anche per questa ragione stiamo valutando di riorganizzare la Fiera di San Martino», spiega Bogo. «Come già abbiamo fatto per la sagra del Fisciot, le bancarelle saranno dislocate da via Loreto e verso il centro storico, evitando di occupare anche via Dante». Esattamente come accadeva alcuni anni fa, con la fiera che arrivava in fondo a via Simon da Cusighe.



Anche per il mercato si valuta una riorganizzazione. Oggi le bancarelle sono dislocate fra piazza Piloni, piazza Duomo, Castello, dei Martiri e via D’Incà, la strada che gira attorno al parco Città di Bologna. «Abbiamo fatto un’analisi con gli uffici, nel periodo invernale abbiamo una media di presenze al mercato del sabato pari al 60% degli ambulanti», afferma Bogo. Significa che quattro ambulanti su dieci non vengono più a Belluno.

Ma hanno la licenza, che non può essere revocata (salvo assenze prolungate e non motivate). «A questo punto possiamo pensare di raggruppare le bancarelle in un’unica piazza», aggiunge Bogo.

Quale? Qui si aprirà il dibattito. E la trattativa con gli operatori, perché per spostare ogni stand bisognerà avere l’assenso dell’ambulante. «Faremo comunque una valutazione delle presenze anche nel periodo estivo», chiude l’assessore, «e poi avvieremo le riflessioni». —



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