Segato e rubato nel bosco il gallo cedrone di Menia

Sbalordito lo scultore che aveva realizzato l'opera alcuni anni fa

DANTA. Rubato un gallo cedrone in legno a Danta. Segato alla base e portato via. È stupito, incredulo, molto dispiaciuto Giandomenico Menia, scultore assai conosciuto in Comelico: «Una cosa del genere non era mai accaduta. Ma come si fa a rubare una scultura, a strapparla così malamente dalla sua base? Mi sembra un oltraggio non solo a me e alla mia opera, ma anche e soprattutto alla nostra cultura che si basa sulla fiducia nelle persone. Con questo spirito avevo creato quella scultura e mi faceva piacere aver così abbellito il nostro territorio». . Chi può essere stato?

«Difficile dire, ma penso qualcuno di passaggio», prosegue, «perché hanno usato un semplice segaccio. Uno del posto avrebbe usato una motosega, no? Ma sono convinto che un comeliano non avrebbe mai fatto un gesto del genere».

Quando aveva creato questo gallo?

«Un paio di anni fa. La zia di mia moglie aveva disboscato e allora mi aveva chiesto se volevo che lasciasse tronco sulle radici per farne un paio di sculture: una era il gallo cedrone a grandezza naturale; sull’altro tronco ho intagliato un aquila, con ali di un paio di metri. Venendo da Danta, dove abito, le sculture si trovano nel bosco, a 200 metri dal Passo di Sant’Antonio. Adesso il gallo cedrone non c’è più, incredibile. Sono rimasti solo gli artigli intagliati nella base».

Da chi ha saputo la notizia?

«Da una vicina, che era rammaricata come e più di me».

Giandomenico Menia vive a Danta di Cadore e fin da piccolo ha avuto una grande passione per il disegno e la lavorazione del legno, fino a farne una professione come falegname. Inizia a scolpire quasi per caso, prima dei semplici bassorilievi, che raffigurano animali o scene di vita quotidiana, poi perfeziona la tecnica con la frequenza di corsi di scultura e si cimenta anche in opere più grandi, realizzando delle statue. Varie sono le sue opere che si possono trovare in Comelico: a Costalta, ad esempio, dove in questi giorni è in corso una sua mostra, nel 2014, nell’ambito del progetto “LeggendAriaMente” , aveva realizzato un bassorilievo ispirato alla leggenda delle campane. In questi anni ha partecipato a varie manifestazioni di ex tempore tra cui ad Auronzo, Schio e Sappada, dove si è cimentato anche nell’arte della scultura su neve e ghiaccio. Fa parte dell’Associazione Arte Comelico. Menia è una persona gentile, disponibile, un artista interessante, che lavora per valorizzare la sua terra. L’accuratezza con cui ha intagliato il gallo cedrone dà una chiara idea delle sue capacità, affinate, di anno in anno. –

 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi