Segnaletica e brochure per il Parco di Lambioi
BELLUNO. Un patrimonio ambientale da conoscere e valorizzare. Lungo l'asta del Piave sono stati fatti numerosi interventi di sistemazione grazie al progetto Reti ecologiche, e il Comune mira a promuovere tanta ricchezza mettendo a frutto le risorse che non sono ancora state spese.
Reti ecologiche è un progetto finanziato dalla Regione, in parte dal Comune e soprattutto dalla Fondazione Cariverona. È l'intervento che ha permesso all'amministrazione di realizzare l'anfiteatro, la piattaforma per la pesca no kill per i disabili, i percorsi vita e la palizzata che “nasconde” il biotopo a Lambioi, nell'area del parco fluviale. I lavori sono terminati alla fine dell'anno scorso, ma per dare completezza al progetto resta da fare la parte forse più importante: quella della comunicazione.
«È importante far conoscere cosa è stato fatto e valorizzarlo», spiega il sindaco Jacopo Massaro. «Il Comune è stato destinatario di risorse importanti per il progetto Reti ecologiche. Mentre alcuni interventi sono risultati poco visibili per la comunità, a Lambioi sono stati eseguiti lavori che hanno una ricaduta diretta per i cittadini e soprattutto per i bambini». Uno degli aspetti che è stato maggiormente valorizzato, infatti, è quello didattico: l'idea dell'anfiteatro naturale è nata così, pensando alle scuole che potrebbero arrivare a un passo dal Piave, percorrere alcuni dei sentieri che sono stati recuperati, ascoltare le lezioni degli esperti.
«Ci siamo impegnati a fondo per accelerare questo progetto che era fermo da quattro anni», ricorda Massaro, «al fine di concluderlo nei tempi previsti. Rimane solo da sviluppare l'azione finale». I termini per completare il progetto Reti ecologiche sono scaduti, ma il Comune ha fatto predisporre un progetto alla società Evidenzia (individuata tramite indagine di mercato e selezionata in base all'offerta economica e al progetto presentato), per recuperare le risorse che erano state stanziate per la comunicazione (125 mila euro).
Sono previsti la realizzazione di foto, video e pieghevoli (costo 14.689 euro), l'allestimento di segnaletica e pannelli in città per indirizzare le persone a Lambioi (5.765 euro), una cartina della città con indicati i siti di interesse (12 mila), la pubblicazione su una rivista specializzata (5.950), bruchure e pannelli per le scuole (17.722), visite guidate per le scuole (3200), lo sviluppo di una app (10 mila) e di un network di geocaching (10 mila). «Il nostro patrimonio ambientale è importante e merita ampia valorizzazione», conclude Massaro. «È importante coinvolgere le scuole, le nuove generazioni, principali destinatarie degli interventi che mettiamo in campo». (a.f.)
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