Segnali di pace a Venezia: la specificità prende forma
BELLUNO. Non si è scatenato l’inferno ed è già una buona notizia. Le premesse all’incontro di ieri a Venezia tra la Provincia e la Regione non erano buone. Sul tavolo, riunito seriamente per la prima volta negli ultimi due anni, c’era la specificità della Provincia di Belluno, cioè la realizzazione di quanto previsto nella legge n. 25 del 2014 che, tra le altre cose, prevede il trasferimento a Palazzo Piloni di una serie di competenze e funzioni.
L’operazione, stando alla legge, dovrebbe essersi già conclusa, ma nella pratica deve ancora iniziare per una serie di questioni che hanno infiammato la polemica politica tra Venezia e Belluno. Le ultime frecce sono state lanciate martedì. Nel pomeriggio in consiglio provinciale alcuni consiglieri hanno accusato l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin di rallentare i lavori, e in serata lo stesso Bottacin ha inviato un comunicato relativo alla riunione di ieri, con il quale sembrava lanciare un ultimatum sulla gestione del suolo.
Poi la notte ha portato consiglio, la riunione è stata cordiale e costruttiva e al termine è stato addirittura scritto un comunicato stampa congiunto. In realtà le frizioni non sono mancate, ciascuno si è rinfacciato quello che gli è andato di traverso e la tensione non è mancata. Ma nemmeno il passo avanti.
All’incontro, che ha seguito quello del 14 marzo, quando il tavolo tecnico si è insediato, oltre ai tecnici c’erano Bottacin, che ha delega per la specificità di Belluno, la presidente della Provincia Daniela Larese Filon, il consigliere Pier Luigi Svaluto Ferro e il presidente dell’Uncem Veneto Ennio Vigne. «In un clima costruttivo e propositivo», precisa il comunicato ufficiale, «è stata presentata una prima proposta con un metodo di lavoro e un percorso fattivo verso la specificità della provincia di Belluno, con particolare riguardo alle materie oggetto di trasferimento all'ente previste dalla norma legislativa. Nel corso dell’incontro sono stati presentati gli esiti dell’attività svolta in collaborazione con le strutture regionali nelle materie di cui all’art. 13 della LR 25/2014. Nelle suddette materie sono state presentate le proposte di conferimento di funzioni alla Provincia di Belluno, che saranno oggetto di esame congiunto tra tecnici regionali e provinciali in un prossimo incontro».
Anche in questo caso è necessaria una precisazione: le schede dei tecnici regionali non sono ancora pronte e quindi il discorso non è entrato nel dettaglio, ma lo saranno a brevissimo visto che Venezia ha promesso di inviarle a Belluno nel fine settimana. A quel punto la Provincia le valuterà e partiranno gli incontri tecnici tra le due parti per arrivare all’accordo politico. Le schede contengono la ricognizione delle funzioni che resteranno in capo alla Regione e di quelle da conferire a Belluno, nonché delle connesse risorse finanziarie, umane e strumentali. Nel frattempo anche Palazzo Piloni ha fatto qualche approfondimento e quindi la fase successiva dovrebbe avviarsi rapidamente.
Bottacin ha anche informato che a breve sarà presentato alla giunta regionale il disegno di legge finalizzato all’adeguamento delle normative di settore, in attuazione della lr 30/2016 (Collegato alla legge di stabilità regionale 2017), che al suo interno contiene specifiche disposizioni per il trasferimento di alcune funzioni alla Provincia di Belluno.
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